Il Sindaco di Allumiere critica la legge: “La rispetterò, ma difenderò chi è meno fortunato”

“Allumiere… la settimana scorsa, in occasione degli auguri per l’anno nuovo, ho dichiarato che ‘nessuno sia lasciato indietro’. Oggi sono qui a confermare questa netta posizione nei confronti della Legge 132/2018 meglio conosciuta come decreto sicurezza”. A dichiararlo è il Sindaco di Allumiere Antonio Pasquini, in una nota. “L’immigrazione è un tema serio da affrontare, non certamente uno slogan da cavalcare! Oltre al sospetto di incostituzionalità del discusso art.13, ciò che più colpisce è la totale violazione dei principali diritti umani – aggiunge il primo cittadino – Questa legge, infatti, oltre a mettere in difficoltà noi sindaci e soprattutto gli uffici dello stato civile ed i servizi sociali, destabilizza il tessuto sociale del paese Italia. Senza la residenza non è possibile accedere ai servizi comunali, è come se si perdesse ogni diritto, diventando un cittadino fantasma. L’abrogazione dei permessi di soggiorno per motivi umanitari lascerà o riporterà nella irregolarità moltissimi stranieri che fino a oggi erano in possesso del titolo di soggiorno; si rafforzano i CAS, che però rimangono strutture di emergenza e violano le norme europee, infine si ridimensionano gli SPRAR, che invece hanno favorito l’integrazione nel rispetto degli standard di accoglienza previsti dalla normativa europea. Contro ogni forma di diritto, a causa dell’applicazione della stessa legge, avremo due tipologie di maggiorenni nati in Italia: figlio di Italiani e figlio di stranieri; è un provvedimento razzista e gli Italiani non si meritano una legge simile”.
“Ad Allumiere rispetteremo la legge, ma faremo di tutto affinché nel nostro comune, che ho il dovere di amministrare, nessuno debba patire la fame, dormire all’aperto e non possa essere curato – prosegue ancora Antonio Pasquini – ‘Dare a tutti i bambini le stesse possibilità’, questo afferma l’articolo 2 della Convenzione di New York ed è il principio che chiediamo sia rispettato”. Per difendere la democrazia e la libertà, siamo pronti ad affrontare qualsiasi percorso per effettuare le opportune modifiche, vogliamo un modello che coniughi legalità e accoglienza. Condivido la richiesta di convocazione urgente di un incontro tra ministero dell’Interno e sindaci per affrontare i problemi che questa legge è destinata a creare sui territori, non escludendo, se necessario, il ricorso alla Corte Costituzionale insieme agli altri comuni”.

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