Il Sindaco di Cerveteri: “In corso interventi per la rimessa a norma del Depuratore”.
CERVETERI – Il Sindaco di Cerveteri Elena Gubetti è stato nominato custode giudiziario dell’impianto consortile di trattamento delle acque reflue urbane sito in località Campo di Mare denominato “Depuratore Ostilia”. La nomina, è stata disposta dal Gip della Procura di Civitavecchia a seguito della convalida del sequestro dell’impianto gestito della società Massimi.
“Non appena ricevuto la notifica da parte della Procura della Repubblica mi sono immediatamente attivata con gli uffici tecnici affinché si desse priorità assoluta nel mettere in campo tutte le attività non solo di messa in sicurezza dell’impianto ma anche del ripristino del normale funzionamento dello stesso – ha dichiarato il Sindaco di Cerveteri Elena Gubetti – tutte le attività necessarie per il completo ripristino del funzionamento dell’impianto sono già in corso e comunicherò tempestivamente ogni nuovo sviluppo alla cittadinanza”.
“Nella mattinata di sabato – aggiunge il Sindaco Gubetti – ho effettuato il sopralluogo dell’impianto accompagnata dal Comandante della Capitaneria di Porto Maresciallo Cristian Vitale, che ringrazio per il grande supporto che ci sta dando in queste ore, durante il quale ho avuto modo di avere un quadro tecnico della situazione. Grazie ai tecnici specializzati incaricati delle attività di messa in sicurezza dell’impianto, contiamo di riportare al pieno funzionamento del Depuratore nel tempo più breve possibile. In queste ore il lavoro di manutenzione procede senza sosta e sono già stati effettuati importanti interventi il prelievo dei fanghi e la riattivazione di tutti i componenti”.
“L’attenzione sulla questione legata al Depuratore è massima – conclude il Sindaco di Cerveteri Elena Gubetti – considerata l’emergenza faremo fronte noi come Comune a questi costi per poi rivalerci in danno sulla società proprietaria dell’impianto. Siamo intervenuti con immediatezza, quando si parla di tutela della salute dei cittadini non si può attendere e non possono essere ammessi indugi di alcun tipo”.