Di Majo (AdSP): “L’incontro al MISE un passo avanti per identificare azioni concrete per superare la crisi economica ed occupazionale già in atto derivante dalla progressiva e significativa riduzione dell’importazione di carbone per la centrale dell’Enel”
Civitavecchia, 22 febbraio 2020 – “Durante l’incontro di ieri al Ministero dello Sviluppo Economico sulla phase out dal carbone, ho rappresentato l’esigenza che la riconversione a gas della centrale dell’ENEL venga accompagnata da interventi ed azioni concrete tra le quali ho evidenziato innanzitutto la necessità, per Civitavecchia, di usufruire del “Fondo nazionale per la riconversione occupazionale nei territori in cui sono ubicate centrali a carbone” (di cui si attende il decreto attuativo) e dell’istituendo Fondo europeo “Just transition fund” (volto anche a favorire nuove opportunità economiche nelle aree in cui è prevista la transizione delle centrali a carbone verso forme di generazione energetica meno impattanti), al fine così di alleviare gli impatti socio-economici derivanti da tale transizione a gas”, ha dichiarato il Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale, Francesco Maria di Majo.
“Ringrazio il MISE ed in particolare il sottosegretario Alessandra Todde per l’organizzazione di questo incontro che ha dato modo a tutte le istituzioni, sigle sindacali ed associazioni di rappresentare, da diversi angoli visuali, non solo le problematiche derivanti dalla riconversione a gas della centrale dell’ENEL ma anche alcune soluzioni concrete per superarle. Mi è parso di registrare una comunanza di intenti sul fatto che il processo (ineludibile) di decarbonizzazione, già in atto, debba essere accompagnato da un piano territoriale ambizioso di rilancio dell’economia locale (in particolare nel settore dell’energie rinnovabili) che possa essere davvero alternativo alla centrale dell’ENEL e quindi portare occupazione al territorio di Civitavecchia, oggi in grande sofferenza”.
“Da parte nostra, abbiamo ribadito, come anticipato nella nota trasmessa al MISE nei giorni scorsi, il forte interesse a sviluppare nell’ambito portuale progetti industriali relativi al settore energetico, avendo peraltro il porto di Civitavecchia, nella parte nord (ovvero la parte più distante dal centro cittadino) ancora tante aree disponibili, come in particolare la Darsena Energetica Grandi Masse, rispetto alla quale sussistono i presupposti urbanistici ed ambientali (VIA) per procedere alla sua realizzazione” ha proseguito il Presidente dell’AdSP. “Ritengo che la realizzazione della DEGM possa essere peraltro in linea con il suggerimento del sottosegretario del MISE, Alessandra Todde, di focalizzare le azioni su interventi volti – come proposto a Brindisi – a favorire nuove attività produttive. A tale riguardo ho accolto con favore la proposta del MISE di istituire delle successive sessioni dedicate allo sviluppo di attività produttive nonché la connessa proposta del sindaco di Civitavecchia e di Unindustria, di istituire, per il territorio di Civitavecchia, dei contratti d’area o di programma, i quali, con il sostegno della Regione Lazio, potranno altresì rafforzare l’istituenda Zona Logistica Semplificata”, ha precisato il numero uno di Molo Vespucci.
“A chiusura del tavolo, ho altresì raccolto positivamente le indicazioni, giunte da alcune sigle sindacali, di proseguire sulla strada di fare del porto di Civitavecchia un vero porto green promuovendo, ad esempio, l’istituzione di un polo (che peraltro era stato già proposto in passato) di produzione di impianti (o loro componenti) per lo sfruttamento delle energie rinnovabili (pale eoliche, batterie di accumulo, pannelli fotovoltaici, etc). “Tale progetto, come ho proposto, potrà essere realizzato nelle aree a tergo della DEGM o in quelle retroportuali -ha chiarito di Majo- unitamente allo sviluppo dei combustibili alternativi, come il GNL, per l’alimentazione dell’autotrasporto e dei vettori marittimi”.
“A tale obiettivo si unisce quello del potenziamento del collegamento infrastrutturale ferroviario di ultimo miglio nel porto (per il quale abbiamo già ottenuto un contributo a fondo perduto dall’Unione europea) che favorirà l’uso della ferrovia come mezzo di trasporto di merci e passeggeri riducendo, di conseguenza, l’impatto emissivo derivante dai mezzi di trasporto”, ha concluso il Presidente dell’Authority.
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