“L’AdSP si sta dotando di un Documento di Programmazione Energetica e Ambientale nel quale sono contenute le misure compensative redatte tenendo conto del vigente regime normativo e del progresso tecnologico maturato dal 1997, nonché dei ventennali studi condotti dall’ Ente che hanno portato a scartare interventi di “elettrificazione” delle banchine sia per i costi elevatissimi e per il fatto che sarebbe stata elettrificata una sola banchina delle oltre 30 dello scalo, sia per l’impossibilità di effettuare il collegamento elettrico durante le fasi di ingresso ed uscita dal porto”. Lo dichiara il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale Francesco Maria di Majo.
“Le soluzioni e gli interventi sono proposti – precisa il numero uno di Molo Vespucci – nell’ ottica di un aumento dei traffici e delle attività del porto che prevede, conseguentemente, un aumento e un miglioramento dei servizi a terra, al fine di rispondere alle esigenze del mercato, con l’introduzione di mezzi ecosostenibili e rendendo sempre più agevole ed efficiente la mobilità all’ interno dell’area portuale”.
“Il raggiungimento di tali obiettivi sarà possibile – continua Di Majo – principalmente attraverso l’utilizzo del Gas Naturale Liquefatto, del Gas Naturale Compresso, dei veicoli elettrici, del trasporto ferroviario, attraverso l’efficientamento della rete elettrica portuale, l’elettrificazione delle banchine diportistiche, limitatamente al Roma Marina Yachting, peraltro già realizzata, la produzione di energia elettrica da parchi foto-voltaici e la conversione del moto ondoso in energia elettrica, tutte soluzioni che andranno ad incidere sui diversi settori portuali”.
“Sono queste le nostre proposte, in linea con quanto chiesto dal mercato e, soprattutto, dalla normativa comunitaria e nazionale in materia ambientale”, sottolinea il Presidente dell’ AdSP.
“Al momento, gran parte delle nuove navi da crociera prevede l’utilizzo di GNL quale combustibile principale e molti gruppi armatoriali stanno valutando la possibilità di riconvertire gli esistenti generatori di bordo a gasolio, in modo che siano in grado di utilizzare, durante la sosta in banchina, GNL loro fornito attraverso operazioni di “fuelling”. In tal senso abbiamo previsto una prima stazione di rifornimento presso la banchina 13 Nord del porto, banchina destinata ad accogliere Aida Perla, unità già predisposta per essere rifornita di GNL”.
“L’impianto in oggetto – precisa il presidente di Majo – ha caratteristiche standardizzate e già applicate in centinaia di altri luoghi, quindi non ha alcuna criticità di carattere tecnico e l’esistenza di vigenti norme nazionali in materia rendono semplice l’iter autorizzativo. Dal punto di vista economico, inoltre, non è previsto alcun investimento da parte dell’Ente, in quanto è previsto che l’intero progetto sia attuato con fondi privati”.
“Le unità navali più grandi hanno necessità di essere rifornite con ingenti quantitativi di GNL utilizzato anche per la propulsione, pertanto è necessario approntare un servizio di bunkeraggio dimensionato in base alle maggiori esigenze di combustibile che non può essere soddisfatto con le piazzole di “fuelling”. Tali interventi mirano a rendere possibile l’utilizzo del GNL quale combustibile preferenziale delle navi in sosta presso il porto di Civitavecchia”.
Sulla scorta di tale necessità operativa è prevista, in ambito portuale, la realizzazione di un impianto di bunkeraggio di GNL con relativa sezione di liquefazione, alimentato da un serbatoio criogenico e la cui installazione potrebbe essere realizzata nella futura Darsena Energetico Grandi Masse (DEGM).
“Rimaniamo, comunque, in attesa – conclude il Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale – degli esiti della Commissione tecnica Via/Vas incaricata dal Ministero competente di valutare se i sistemi equivalenti proposti da questa AdSP possano sostituire l’originaria prescrizione dell’elettrificazione”.