Differenziata, è scontro
Botta e risposta sul porta a porta con il M5S che attacca la giunta. Tedesco e Grasso: «Facile demagogia dai pentastellati».
È di nuovo scontro tra maggioranza e Movimento cinque stelle sulla raccolta differenziata porta a porta.
I pentastellati partono dalle fatture sul conferimento in discarica e confrontando le cifre di luglio e agosto 2019 con quelle degli stessi mesi dello scorso anno si ha «un abbattimento di rifiuto portato in discarica di circa il 72% da un anno all’altro».
Dal piano Tari, invece, i pentastellati ricavano un altro dato, ovvero che «la raccolta differenziata in questi due mesi di servizio si attesta al 74,43% di cui il 73,13% nel mese di luglio e il 75,74% nel mese di agosto». Per il M5S, se il prossimo anno «la quantità di indifferenziato resta sulle 570 tonnellate al mese, la Tari potrebbe essere abbassata di 1 milione e 200mila euro». I pentastellati parlano poi dei mezzi ancora da consegnare e del ricorso agli interinali e accusano l’amministrazione di voler «smontare il porta a porta». Il sindaco Ernesto Tedesco e il vicesindaco Massimiliano Grasso, però non sono d’accordo e parlano di facile demagogia.
«Aver voluto avviare il porta a porta – tuonano – saltando dai 4 ai 10 step sulle previsioni, con mezzi ancora da consegnare (c’è stato anche un ricorso al Tar che ha fatto allungare i tempi a dismisura) e la necessità di impiegare oltre 20 persone più del previsto, non solo non farà diminuire la Tari ma ha portato Csp (e con essa il Comune) sull’orlo del dissesto rendendo necessari i correttivi che in parte inizieremo a porre in essere in questi giorni. Senza contare – sottolineano – che il “bonus” di oltre un milione per il risparmio rispetto alle previsioni iniziali di bilancio del Comune potrà essere utilizzato solo quest’anno e che per il 2020 il piano della Tari e del servizio non potrà beneficiarne in corso d’opera e che quindi la fotografia dei costi del servizio andrà scattata da subito avendo ben chiari i risparmi ma anche i maggiori oneri per il personale che in queste condizioni finiscono per annullare con gli interessi ogni beneficio, salvo i correttivi che si andranno ad utilizzare. Questa è la realtà – concludono Grasso e Tedesco – che lascia intravedere anche la concreta prospettiva di un danno erariale da parte di chi ha voluto affrettare i tempi dell’avvio della seconda fase del porta a porta, ad ogni costo a carico dei cittadini».