Diva, misteri da chiarire
Continuano le indagini sull’omicidio della 91enne, ex maestra di Tolfa. Il presunto assassino confessa davanti al giudice. Ma è caccia ad un possibile complice.
Un giallo che si è risolto in meno di ventiquattro ore anche se restano ancora misteri sull’omicidio della 91enne Diva Compagnucci, ex maestra elementare di Tolfa, ritrovata morta venerdì sera nel comune collinare. Il presunto responsabile, pochi giorni dopo il fermo e il trasferimento in carcere, Sergio Malaj, albanese figlio di una collaboratrice domestica della vittima, ha confessato davanti al giudice. A trovare il corpo della Compagnucci erano state le figlie, dando l’allarme. Fin da subito le forze dell’ordine non hanno avuto dubbi sul fatto che si trattasse di omicidio: la donna aveva, infatti, il volto completamente tumefatto e l’appartamento risultava messo a soqquadro. Immediate le indagini che si sono portate avanti su più fronti: dai rilievi scientifici nella scena del delitto da parte dei Carabinieri del Nucleo Investigativo non hanno avuto dubbi sul fatto che si trattasse di omicidio: la donna aveva, infatti, il volto completamente tumefatto e l’appartamento risultava messo a soqquadro. Immediate le indagini che si sono portate avanti del Gruppo di Ostia, all’acquisizione delle informazioni dei vicini nonché la verifica di sistemi di videosorveglianza nei pressi dell’abitazione. Le informazioni acquisite hanno condotto fin da subito al giovane albanese, il quale era stato visto accedere all’interno del condominio della vittima. Malaj è stato rintracciato all’interno no della sua abitazione e nel corso della perquisizione sono stati trovati alcuni indumenti con tracce di sangue, mentre altri sono stati trovati nella lavatrice proprio per cancellare le tracce. Raccolte sufficienti prove a suo carico, la Procura della Repubblica di Civitavecchia ne ha disposto il fermo ed il trasferimento in carcere.
Secondo una prima ricostruzione, Sergio Malaj, che con la sua famiglia vive da anni nella cittadina collinare, con molta probabilità avrebbe citofonato e la maestra Diva Compagnucci avrebbe aperto sapendo di dover accogliere in casa una persona amica. Il ragazzo, pare in preda ai fumi dell’alcol, avrebbe chiesto soldi alla donna che avrebbe avuto in casa circa una cinquantina di euro. Avendone trovati pochi, il presunto assassino si sarebbe infuriato e poi accanito sulla donna infierendo su di lei fino a ucciderla. Secondo gli inquirenti avrebbe colpito più volte al volto la donna, con pugni violenti. Sino a quando l’ex maestra non è caduta con la faccia contro la parete della cucina. Poi il giovane avrebbe messo a soqquadro la camera da letto in cerca di denaro. Giallo risolto? Non proprio. Le indagini continuano e si cerca infatti un possibile complice che avrebbe aiutato l’assassino. Intanto Malai, accusato di rapina e di omicidio volontario premeditato, nel corso dell’udienza di convalida del fermo al carcere di Borgata Aurelia, ha ammesso di fatto di essere coinvolto nella vicenda. Ma non ha fornito particolari, né risposto alle domande del gip. Intanto si attendono i risultati dell’esame autoptico eseguito sulla vittima. Un omicidio che ha sconvolto l’intera comunità. Mercoledì 30 ottobre Tolfa ha organizzato una fiaccolata in ricordo della donna, mentre giovedì 31 ottobre sono previsti i funerali. “Tolfa in questi giorni è una comunità ferita nel profondo – ha scritto su Facebook l’assessore Cristiano Dionisi – Nei nostri cuori rabbia, amarezza e vicinanza assoluta ad una famiglia esemplare”. Anche il Sindaco Landi ha parlato di Diva come “una signora attiva, solare, gentile con tutti, che aveva sempre voglia di informarsi, di domandare e suggerire, nonostante l’età avanzata”. “Aveva però una tempra eccezionale” aggiunge parlando di come sia “assurdo quanto avvenuto”. “Una persona che mancherà tantissimo alla comunità di Tolfa che è tutta in lutto per questo episodio assurdo, di gravità assoluta” aggiunge il parlamentare Battilocchio.