La vicenda dei 200mila euro “anticipati” per la farmacia clamoroso retroscena del fallimento.
Puntualmente ignorato il nostro allarme di un anno fa sulle partecipate.
Giusto un anno fa chiedevamo, da queste stesse colonne, un po’ di chiarezza sulle partecipate. Chiedevamo in particolare ragione, in un Comune che dovrebbe essere amministrato da quelli che “rimborsano”, anche perché a lasciar invece soddisfatti non ci pensano proprio, di consulenze da centinaia di migliaia di euro per rimettere in piedi i bilanci delle società che erogano servizi ai cittadini per conto del Comune. Invece, a fronte di tasse, imposte e tariffe portate ai massimi livelli, i servizi sono ai minimi livelli e le consulenze sono state regolarmente incassate dagli scienziati-supermanager chiamati da Cozzolino e dalla sua giunta. Di più: i concordati sono costati milioni e si sono scontrati sul muro del fallimento, parola che racchiude tutto. Appunto: ma sono i nostri valenti amministratori nelle condizioni di richiedere almeno quei 200mila euro indietro a Micchi o a chi per lui? O si preannuncia per il 1 aprile una ritenuta straordinaria di 150 euro per ognuno dei circa 300 dipendenti comunali, con la scusa di tenere aperta la farmacia? Sarebbe un bel pesce…