Il giornalista era nato a Civitavecchia nel 1924.

 

In foto Eugenio Scalfari mentre riceve nel 2013 la Quercia d’oro dall’allora sindaco Pietro Tidei.

«Sono nato a Civitavecchia il 6 aprile del 1924 alle ore 10.30, all’ultimo piano d’un palazzo costruito nei primi anni dell’Ottocento nella piazza centrale della città». Così scriveva Eugenio Scalfari nel suo “Racconto autobiografia”: tra i maggiori giornalisti e editorialisti del secondo dopoguerra, Scalfari è morto oggi a 98 anni. Diede vita nel 1955, con Arrigo Benedetti, alla rivista “L’Espresso” e nel 1976 a “La Repubblica” di cui è stato direttore per vent’anni. E fino all’ultimo ha mostrato quella vivacità, curiosità e passione per una professione che è stata tutta la sua vita. Compagno di banco al liceo a Sanremo di Italo Calvino, Scalfari si è stato un intellettuale che ha lasciato il segno in vari campi.

Nel 2013 l’allora sindaco Pietro Tidei – che già lo aveva insignito della cittadinanza onoraria a fine anni ’90- volle consegnargli la “Quercia d’Oro”, onorificenza istituita dal comune per premiare i civitavecchiesi che si sono distinti nel corso degli anni, portando in alto il nome di Civitavecchia. La serata si svolse nella suggestiva cornice delle Terme Taurine. “Un esempio per tutti gli italiani onesti – aveva detto Tidei – che hanno fatto della legalità e della trasparenza il loro punto cardine, il loro stile di vita”.

(Civonline)

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