Hcs, ancora un rinvio
L’incontro è stato aggiornato al prossimo lunedì. I sindacati chiedono certezze sui numeri.
«Siamo disponibili ma a determinate condizioni e con molti chiarimenti da ottenere».
L’obiettivo dell’assessore è trovare una pre-intesa la prossima settimana per andare in Tribunale con Hcs. I sindacati: “Disponibili ma a determinate condizioni e con molti chiarimenti”: insomma un’altra occasione persa! Una riunione interlocutoria, con le parti che si vedranno ancora lunedì prossimo. Stigmatizzando l’assenza del liquidatore Carlo Micchi, che potrebbe rispondere a quesiti e sciogliere dubbi più volte presentati in riunione, le parti sociali si sono dette sì disposte a percorrere una strada in grado di portare all’agognato accordo, ma hanno anche dettato delle condizioni essenziali. Tanto da
chiedere la presentazione, al nuovo incontro della prossima settimana, di «una documentazione puntuale sulla quale ragionare – hanno spiegato – ad iniziare dalle somme messe a disposizione sul fondo di accantonamento (Tfr) dei lavoratori
finito purtroppo nel concordato, cosi come da ammissione di Savignani, sull’ammontare del debito dei versamenti contributivi, la pianta organica di tutto il personale con i relativi inquadramenti e non ultimo la congruità della nuova società rispetto il Dlgs 175/2016, il decreto Madia». L’obiettivo dell’assessore è trovare una pre-intesa la prossima settimana per andare in Tribunale
con Hcs. I sindacati: “Disponibili ma a determinate condizioni e con molti chiarimenti” Nessuna novità, insomma, sul fronte Hcs dove il nocciolo della questione rimane sempre quello dei “numeri” sul piano avanzato da Palazzo del Pincio.
Sulla nuova New Co, anche alla luce della nuova normativa che regolamenta le aziende municipalizzate, i sindacati hanno comunque posto dei paletti che riguardano la costituzione della stessa ma anche l’avvio della nuova entità, un rilancio
che, sempre secondo i rappresentanti dei lavoratori deve passare attraverso lo sviluppo dei servizi.
Senza dimenticare che una parola importante sulla vicenda l’avrà anche il Tribunale di Civitavecchia e il piano di concordato e quindi, solo dopo questo, la possibilità di avere maggiore certezza sui numeri che preoccupano e non poco i sindacati.
Insomma tutto per il momento bloccato, con l’amministrazione comunale intenzionata a portare avanti il proprio progetto e dall’altro i sindacati che, seppure hanno più volte manifestato una piccola apertura, sono fermi nel voler capire, cifre alla mano, cosa accadrà ai lavoratori e più in generale su quali prospettive potrà rinascre la nuova società. E l’amministrazione è
intenzionata ad accelerare. «Ci siamo lasciati – ha commentato Savignani – con l’impegno a formulare una sorta di pre accordo; un primo step, a breve termine, per poter intanto andare in Tribunale». Anche se ricordiamo che è da giugno di questo anno che è stato richiesto al Tribunale stesso il Concordato che per ora è stato rinviato già 3 volte e che ancora nessuno sa comne sia
formulato visto che attualmente è rimasto nella stessa del liquidatore Micchi e dello stesso Savignani. E, cosa più grave, qui si sta ragionando solo sul costo del personale e di un risparmio di soli 800.000 euro a fronte di una perdita mensile di circa 1.600.000 euro. Buon lavoro!