Presentato lo studio sul primo Parco eolico offshore galleggiante d’Italia.

Ora il Governo Draghi lo indichi come opera strategica nazionale.

Alcune cifre: da 270 MW per 540 addetti complessivi fino a 1 GW per un totale di 1000 posti di lavoro

“Oggi a Civitavecchia abbiamo riunito tutti gli attori coinvolti nella realizzazione del primo Distretto di Energie Rinnovabili del Lazio, partendo dalla presentazione dello studio di fattibilità del primo parco eolico offshore galleggiante d’Italia al largo delle coste laziali da integrare con il fotovoltaico e con la filiera produttiva dell’idrogeno verde. I numerosi contributi di oggi dimostrano, in sintesi, che ci sono tutte le condizioni favorevoli necessarie. Come Regione Lazio abbiamo espresso chiaramente la volontà politica di puntare sulle rinnovabili, anche approvando lo stop agli impianti basati su fonti fossili. Mi appello quindi al presidente Draghi affinché individui come opera strategica nazionale il parco eolico offshore di Civitavecchia, coerentemente con l’indirizzo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) sugli investimenti ambientali e l’obiettivo globale di azzerare le emissioni inquinanti entro il 2050”. Così Roberta Lombardi, assessora alla Transizione Ecologica e Trasformazione Digitale della Regione Lazio, a margine del convegno “Eolico offshore per la Transizione Ecologica di Civitavecchia: sfide e opportunità”, svoltosi oggi al Porto di Civitavecchia, presso la sede dell’Autorità di Sistema Portuale del Mediterraneo Centro Settentrionale.

POTENZA INSTALLATA E POSTI DI LAVORO: LE CIFRE – “Il progetto del Parco eolico offshore prevede l’installazione iniziale di 270 MW, con 27 pale eoliche alte circa 250 metri posizionate a circa 20-30 km dalla costa in uno spazio marittimo di circa 25 kmq. Questo primo nucleo impiegherebbe fino a 540 addetti complessivi, per tutte le fasi di sviluppo e l’indotto, che può essere ampliato fino a 1 GW per complessivi mille posti di lavoro. Una prospettiva occupazionale allettante per il territorio rispetto ai 40 posti di lavoro legati alla centrale a gas da 1,2 GW, in sostituzione di quella a carbone.
Come ha ricordato la presidente del Consiglio Ue, von der Leyen, tutta l’Europa dipende troppo dal gas, visto che lo importa per ben il 90% pagandolo a caro prezzo, e che pertanto dobbiamo puntare sulle rinnovabili per ottenere indipendenza energetica e abbattimento dei costi. Scegliendo il parco eolico offshore di Civitavecchia andiamo proprio in questa direzione indicataci dall’Ue per il futuro”.

FATTIBILITÀ: TERNA PROMUOVE IL PARCO EOLICO OFFSHORE – “Il parco eolico offshore di Civitavecchia è un’ipotesi concreta come confermato dal gestore della trasmissione elettrica Terna, che proprio oggi durante il suo intervento ha dichiarato che ci sono adeguate condizioni tecnologiche per poterlo collegare alla rete nazionale. Un progetto i cui costi, in base alle prime stime riportate, potrebbero essere coperti almeno per il 20% dai fondi del PNRR. Con il primo Distretto di Energie Rinnovabili del Lazio a Civitavecchia abbiamo quindi l’opportunità di realizzare finalmente la riconversione energetica e produttiva di un territorio che da circa 80 anni sconta le conseguenze negative delle fonti fossili su ambiente, salute, occupazione ed economia locale, rispondendo così alle aspettative di un percorso ampiamente partecipato, che, come dimostrato dal tavolo di oggi, ha riunito attorno ad un unico obiettivo istituzioni locali, mondo della ricerca, esperti e operatori del settore, associazioni datoriali, sindacati e comitati cittadini”, conclude Lombardi.

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