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Epitrocleite: L’epitrocleite è la tendinopatia dei muscoli pronatori-flessori (in particolar modo del pronatore rotondo e del flessore radiale del carpo), che originano dall’epitroclea omerale. Viene denominato “gomito del golfista” presenta caratteristiche epidemiologiche, patogenetiche e anatomo-patologiche analoghe a quelle dell’epicondilite, ma risulta essere meno frequente rispetto a quest’ultima. La sintomatologia è caratterizzata dalla presenza del dolore sul versante mediale del gomito. La palpazione dell’epitroclea evoca dolore, così come i movimenti in pronazione dell’avambraccio e flessione del polso contro resistenza. La diagnosi deve tenere conto di alcune condizioni:
- Instabilità mediale del gomito: causata da un’insufficienza del legamento collaterale ulnare
- Sofferenza del nervo ulnare del gomito: si possono osservare parestesie dolorose intermittenti che possono irradiarsi fino al margine ulnare della mano, in particolar modo accentuate da attività pesanti con l’arto superiore.
- Patologie intrarticolari: sinoviti, artropatie infiammatorio-degenerative in fase iniziale.
Terapia
La terapia prevede lo stesso approccio che viene adottato per l’epicondilite, ovvero iniziali misure conservative (riposo funzionale, terapia antinfiammatoria, terapia fisica, eventuali tutori ortopedici) che possono essere seguite da infiltrazioni di cortisone nei casi più resistenti.
L’intervento chirurgico così come per l’epicondilite, anche per l’epitrocleite rappresenta un caso non di frequente utilizzo. Ci si avvale di tale terapia solo nei casi in cui il trattamento conservativo non porta ai risultati sperati, e prevede l’asportazione elettiva del tessuto patologico, avendo cura di rispettare la continuità dell’origine comune dei flessori poiché costituisce una struttura stabilizzatrice del gomito. La terapia chirurgica ha un’incidenza di insuccessi maggiore rispetto all’incidenza che si rileva per l’epicondilite, dovuta al maggior numero di errori diagnostici nell’inquadramento del dolore mediale del gomito.
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