In base a quanto sostenuto dall’attuale delegato del Sindaco, quindi, dovrebbero essere a rischio tutti gli interventi eseguiti in questi anni sul territorio comunale dai privati in attuazione del piano casa in zona sottoposta a vincolo paesaggistico, storico e culturale, a causa di questa deliberazione del 2013, che a dire dí quest’ultimo sarebbe illegittima, ma lo stesso non chiarisce come mai quando ha rivestito, dal giugno 2014 al settembre 2016, la carica di assessore all’urbanistica non ne avrebbe mai denunciato l’illegittimità’ (presunta) e, quindi, non avrebbe impedito la realizzazione di interventi edilizi anch’essi illegittimi, consentendo che, sotto la sua egida, fossero rilasciate diverse autorizzazioni secondo il “piano casa” in zona soggetta a vincolo storico, culturale e paesaggistico.
Ad oggi, a voler accogliere la sua tesi, dovrebbero considerarsi, anche esse, tutte illegittime, con conseguenze spaventose per i cittadini, i quali, con grande sacrificio, hanno gia’ realizzato interventi edilizi con autorizzazioni già rilasciate.
Che interesse ha, inoltre, il delegato del Sindaco a riportare una sua versione alquanto originale dei fatti, negandone la realtà ed omettendo dì dichiarare che, in campo paesaggistico, sulla vicenda specifica (procedura seguita in Conferenza di servizi) e’ gia’ intervenuto a gennaio 20.19 il Tar Lazio, che ha invece consacrato la legittimita’ del procedimento seguito?
Che interesse ha il delegato del Sindaco ad omettere di dichiarare, nella sua denuncia, che la legge sul procedimento amministrativo (L.241/90) prevede espressamente che l’assenza di un Ente in conferenza dei servizi (nella fattispecie la competente Soprintendenza) equivale a parere favorevole sul progetto, cosi come acclarato dal Tar Lazio?
L’ostinazione nel voler impedire la realizzazione del progetto in questione denota forse la tutela di qualche altra parte, i cui affari resterebbero compromessi da una riqualificazione del genere? Non ne abbiamo contezza, ma spiace in ogni caso intravedere la volontà inequivocabile, da parte dell’attuale Amministrazione (si spera, ancora per poco) in carica, di arrestare, a proprio fine, il progressivo sviluppo che si realizzerebbe attraverso un intervento in grado di portare, anche a livello di indotto, occupazione sul territorio comunale e riqualificazione della fascia costiera, su cui insiste un bene, in parte, anche di proprietà demaniale, da anni fatiscente ed ormai in stato di assoluto degrado.
La vicenda rappresenta l’emblema di come l’amministrazione pentastellata riesca ad essere seriamente deleteria e pericolosa per se stessa e per i cittadini, anteponendo i propri interessi a quelli della collettività attraverso la continua mistificazione della realtà e disattendendo tutti gli obiettivi strategici della città, a causa di atteggiamenti schizofrenici dei propri amministratori in carica e dell’incapacità, da parte degli stessi, di adottare scelte equilibrate e ponderate.
Una cosa è certa. Questa ennesima notizia rappresenta la conferma del fallimento dì un’Amministrazione che, per 5 anni, ha fatto acqua da tutte le parti, senza concludere niente di positivo per la nostra città.
Massimiliano Grasso, Capogruppo La Svolta