Europee, la Lega sfiora il 34% a Civitavecchia
Il partito di Salvini fa il vuoto. M5S e Pd al 20%
CIVITAVECCHIA – Un civitavecchiese su tre ha votato la Lega di Salvini alle elezioni valide per il rinnovo del Parlamento Europeo (33,89%)i. Il dato definitivo è inesorabile. Staccato il Movimento Cinque Stelle che si attesta al 20,22% superando di pochissimi voti il Pd al 19,97%. Forza Italia raggiunge il 10,07 % mentre FdI con oltre 2000 votri arriva al 7,18%. Quanto alle singole preferenze dei candidati alle europee è sempre Salvini il primo arrivato con 2904 voti (nella sua lista lo inseguono Bonfrisco a 406 e Rinaldi a 347). Il secondo votato di tutta la città è Massimiliano Smeriglio del Pd che raggiunge 930 voti (al secondo posto tra i dem Bonafè con 547 e Bartolo 519). In Forza Italia Antonio Tajani tocca quota 665 con De Meo che al fotofinish supera Ladaga per la medaglia d’argento (114 a 111). In Fratelli d’Italia la leader nazionale Giorgia Meloni ha ricevuto 574 prefenze inseguita da Roberta Angelilli con 425 (terzo Procaccini 223 voti). Nel Movimento Cinque Stelle Filippo Nogarin ha conquistato 641 elettori attestandosi al primo posto tra i grillini. Lo seguono Rondinelli (235) e Castaldo (157). In definitiva moltissimi sono stati i vosti di lista dati senza alcuna preferenza. Fenomeno molto frequente nei comuni dove si vota in contemporanea per le elezioni amministrative. Tra i dati che maggiormente spiccano c’è sicuramene quello di Massimiliano Smeriglio che dopo il voto di opinione dato a Matteo Salvini è il primo dei votati. La coesione del gruppo che alle amministrative si riconosce in Onda Popolare ha prevlaso quindi sulle diverse componenti del Pd. Nel centrodestra Bonfrisco, Rinaldi, Tajani e Angelilli hanno confermato il lavoro svolto in campagna elettorale. Mentre l’endorsement del sindaco Cozzolino ha portato Nogarin a raccogliere diverse centinaia di preferenze.
Matteo Salvini rimane comunque il vincitore assoluto delle preferenze, segno che la piazza del Ghetto riempita il primo maggio si è trasformata anche in un ampio consenso elettoale. Insomma piazze piene e urne piene per Salvini.