Faccia da cinque stelle
Sul blog del Movimento si esulta per lo sconto fiscale di otto euro all’anno.
L’amministrazione comunale è sul viale del tramonto.
È in un accesso di propaganda last minute che i vertici del Movimento 5 stelle si sono ricordati di una delle città più importanti che amministrano. Con un post sul blog delle stelle, hanno così informato gli italiani che Civitavecchia è uscita dalla crisi. Il che peraltro non trova riscontro nella realtà, visto che le serrande abbassate e i parcheggi a pagamento vuoti parlano più di un post. Una reazione, questo è evidente, al servizio con il quale Quinta colonna ha posto all’attenzione nazionale la condizione dei civitavecchiesi, tartassati e senza servizi. Già, i servizi: l’elemento sul quale si dovrebbe misurare la capacità di un’amministrazione. Proprio mentre il post sul blog delle stelle veniva dato alle “stampe virtuali”, in città le scuole erano chiuse, gli uffici comunali pure, l’acqua arrivava a singhiozzo e i rifiuti non venivano ritirati, per tre giorni di seguito, a causa di dieci centimetri di neve.
Persino un partito poco avvezzo a mettere in cima alle priorità l’abbassamento della pressione fiscale ha detto la sua. Ecco allora il gruppo consiliare del Pd registrare che “ci vuole davvero una faccia come il travertino per vantarsi di aver abbassato le tasse di 8 euro e mezzo l’anno per ogni famiglia (media di quattro persone) in considerazione delle condizioni in cui ci troviamo. La convenzione con l’Enel, che aveva i soldi “sporchi di sangue”, la convenzione con l’Autorità Portuale, la cessione del servizio idrico: tutte cose che il Movimento si era impegnato a non fare e che puntualmente si sono verificate in osservanza del detto latino “pecunia non olet”. Ma facciamo approssimativamente due conti: dalla convenzione Enel, per quanto quell’accordo sia stato salutato con gioia dal colosso energetico per la rinuncia di Cozzolino a 300 milioni di investimenti nell’eolico, arrivano 7 milioni l’anno; dall’Autorità portuale altri 2 milioni l’anno; dalla cessione dell’acqua pubblica più o meno un risparmio di altri 7 milioni l’anno… ma questi soldi dove vanno a finire? Non si potrebbe alleggerire davvero la pressione fiscale? Non si potrebbe restituire alla Città il decoro perduto? Non si potrebbero erogare servizi efficienti? E perché non si recuperano le somme indebitamente erogate al liquidatore Micchi? Ed è vero che si sta pensando di aumentare i compensi dei vertici delle municipalizzate mentre si pensa di tagliare gli stipendi ai dipendenti? E perché sulla piattaforma Rousseau non si parla di Terme, di zona industriale, di forno crematorio, di Italcementi, di edilizia al collasso, di rilancio dell’interporto… insomma di sviluppo, di lavoro, di ambiente? Forse invece di esultare i nostri amministratori farebbero meglio a dare le tante risposte che Civitavecchia attende, invano, da quattro anni”.