Fallimento Porto. D’Angelo: “Le soluzioni ci sono e anche immediate “
“Non sono mai intervenuto sulle questioni legate direttamente alla gestione di Molo Vespucci – afferma D’Angelo – ma le notizie che ho letto oggi su tutti, ripeto, tutti i quotidiani cartacei e online mi spingono a fare delle riflessioni. La politica, dopo le tante polemiche che avevano coinvolto (abbiamo scoperto poi in modo strumentale e filoguidato, ndr) l’ex presidente, ha fatto arrivare questo signore, l’avvocato Francesco Maria Di Majo. Molto referenziato a livello politico, forse troppo da quel PD che gli italiani hanno spazzato via non più tardi di dieci giorni fa. Sono stato contrario all’azione politica che fu messa in piedi per contrastare la gestione dell’allora presidente Pasqualino Monti. Adesso rimpiangerlo – continua Andrea D’Angelo – fa male perché è ovvio che spesso la politica pensa di fare bene e invece finisce sistematicamente col danneggiare ciò che di buono è stato fatto.
Pasqualino Monti era civitavecchiese, cresciuto a Molo Vespucci professionalmente. Mandarlo via è stato un errore le cui conseguenze peseranno per almeno un decennio nella nostra città.
In quindici mesi di amministrazione Di Majo abbiamo assistito solo a periodiche polemiche e disastri amministrativi. Non ultima quella di aver disertato un importante appuntamento come quello del Sea Trade.
Leggendo quello che avete scritto e di quanto è facilmente fruibile sui siti amministrativi – afferma D’Angelo – credo che l’errore più grande e, allo stesso tempo grave, commesso da Di Majo sia stato quello di non adeguare le tariffe.
La sentenza della Cassazione da un lato ha stabilito la competenza del giudice amministrativo, dall’altro ha impedito che a Total Erg, unico ricorrente, si accodassero con le loro richieste di rimborso anche Enel, Eni, Sodeco e altri concessionari.
Mi meraviglio che il presidente sia anche avvocato civilista da non capire che c’erano i margini per recuperare. Bastava un decreto di aumento della tassa, motivato adeguatamente, proprio come richiestogli dal Consiglio di Stato per colmare quel vuoto di cassa che oggi ha messo in crisi il sistema.
Le soluzioni ci sono e anche immediate – conclude Andrea D’Angelo. I nostri riferimenti regionali chiederanno immediatamente un incontro a Zingaretti per parlare dell’accaduto. Saremo sostenuti, come immagino, anche da gran parte di quelli che prima si erano spesi per la sua nomina. Nominarlo è stato un errore, mantenerlo al suo posto ci trasformerebbe tutti in autolesionisti e la città, la nostra regione, non merita questi manager poco capaci in questo ruolo, magari per altri saranno sicuramente i migliori. Il nostro compito politico è quello di rimediare agli errori. Dobbiamo mettere in campo tutte le nostre forze per riportare manager capaci come Pasqualino Monti a Molo Vespucci. La gente purtroppo non legge e quello che ha fatto in pochi mesi a Palermo dovrebbe far riflettere quei detrattori che oggi si mordono la lingua per il danno che hanno causato”.