La plastica è il rifiuto più invadente sulle spiagge italiane. Per questo l’associazione ambientalista Fare Verde chiede al Governo Italiano di farsi promotore di un’azione coordinata con l’Unione Europea e le Nazioni che si affacciano sul Mar Mediterraneo.
La proposta dell’associazione ambientalista arriva al termine della manifestazione nazionale “Il mare d’inverno”, la tradizionale pulizia delle spiagge tenutasi oggi, che Fare Verde da ventisette anni organizza sulle spiagge italiane l’ultima domenica di gennaio. L’edizione 2018 si è svolta con il patrocinio della Commissione Europea – Rappresentanza per l’Italia, del Ministero dell’Ambiente, di varie Regioni e Enti Locali.
I volontari di Fare Verde hanno raccolto 700 sacchi di rifiuti, ben 7.000 bottiglie di plastica, 1.350 contenitori in vetro, 200 lattine di metallo, tanto polistirolo e immondizia varia.
Tra i rifiuti raccolti, spiccano alcuni assolutamente impensabili da trovare su una spiaggia: sull’arenile di Tarquinia (Viterbo) i volontari di Fare Verde hanno rinvenuto uno scaldabagno, un guanto da sci e addirittura un fallo di plastica; a Fondi (Latina) cinque metri di filo di ferro e un fusto di birra; a Ostia Lido (Roma) un pneumatico per trattore; a Trebisacce (Cosenza) un tubo in amianto; a Marina di Pietrasanta (Lucca) una tuta da sci; a Messina i resti di un gommone; a Scario di San Giovanni a Piro (Salerno) scarpe, mutande e tre pneumatici; a Termoli (Campobasso) alcune sedie a sdraio; tra Venezia e Mestre due tazze per wc, sei ruote di autovetture e due televisori; infine a Monfalcone (Gorizia) reti da pesca, una ruota di bicicletta e quattro scarpe, tutte rigorosamente spaiate.
“Tra quelli raccolti oggi dai nostri volontari – dichiara il presidente nazionale di Fare Verde, Francesco Greco – la plastica é il rifiuto più presente come quantità e volume. Si presenta in pezzi, spesso piccolissimi. Rispetto alla scorsa edizione, quest’anno abbiamo raccolto moltissimi bastoncini in plastica colorata dei cotton-fioc. Un problema ulteriore é costituito dai resti delle reti da pesca e dai contenitori per l’allevamento in mare delle cozze.”
La soluzione per Fare Verde é il vuoto è a rendere e l’eliminazione degli imballaggi in plastica.
“L’Italia si faccia promotrice di un’azione di salvataggio del Mediterraneo – conclude Fare Verde – coinvolgendo l’Unione Europea e i paesi che si affacciano sul mare nostrum.”