L’ex assessore dei 5 stelle rinviato a giudizio. Prima udienza il 10 luglio.

 

Ecco Massimo Pantanelli finire, il 10 luglio prossimo, a processo per diffamazione. Parte lesa sono undici farmacisti civitavecchiesi, cioè rappresentanti di una categoria che l’ex assessore del M5s definì “infami” in un post del 2017 a difesa della decisione (poi rivelatasi un buco nell’acqua) di aprire una farmacia a spese di Csp alla stazione.

Nell’esposto-denuncia dei farmacisti, presentato dall’avvocato Corradini, si leggeva: “Come spesso accade nel nostro Paese, non per niente definito “Patria del diritto”, la distanza tra farmacie (stabilita da una legge dello Stato) è stata oggetto di svariati ricorsi di natura amministrativa nei quali si è discusso circa le modalità di calcolo delle distanze, con una attuale giurisprudenza prevalente che ad oggi privilegia la misurazione del corretto percorso pedonale più breve e che prevede considerarsi l’ingresso del “centro commerciale”, ove si preveda collocare la nuova attività al suo interno.

Ne discende che in questo quadro sia preciso diritto di ciascun gestore ricorrere in sede amministrativa perché venga valutata la legittimità della decisione circa la possibilità di aprire una nuova farmacia.

È proprio quello che è avvenuto a Civitavecchia nel momento in cui si è decisa l’apertura di una farmacia comunale collocata in prossimità della stazione ferroviaria e quindi a distanza inferiore rispetto ad altri esercizi analoghi, tenuto conto del fatto che trattasi di “farmacia straordinaria”, da che è derivato un ricorso di natura amministrativa”. “Appare quanto meno originale ipotizzare, in maniera diffamatoria, che i farmacisti di Civitavecchia abbiano come scopo primario quello di danneggiare la neonata Csp.

È decisamente falso quanto contenuto nella frase volutamente ad effetto in virtù della quale in centro ci sarebbero farmacie a “10 metri l’una dall’altra”, senza spiegare “quali” e in quale precisa strada si troverebbero: tutte le farmacie osservano la distanza minima di m. 200 l’una dall’altra.

I farmacisti di Civitavecchia hanno al pari di tutti gli altri cittadini il diritto costituzionalmente tutelato di chiedere in via giurisdizionale la “verifica” della correttezza degli atti amministrativi e non è dato vedere cosa ci sia che lasci trasparire una scarsa correttezza”.

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