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Un secondo errore culturale, tipico dei nostri tempi moderni, veloci e tecnologici è il bisogno e il fascino per la perfezione. La felicità richiede semplicità ed è una dimensione psichica e spirituale, per nulla materiale! L’amore per la perfezione e i dettagli fa abbassare gli occhi agli uomini verso la materia, li ossessiona, li rapisce e li rende schiavi. Ci sono persone veramente fissate sul fare assolutamente tutto bene, sull’evitare gli errori, le imperfezioni e i giudizi ad esempio sul lavoro, negli affetti, anche verso i figli o nei vari cammini spirituali e religiosi diventando ipercritici, ossessionati dal controllo e dalle regole, spesso sono rigidi, freddi, severi e, purtroppo a volte, anche violenti. Un altro decisivo e subdolo errore è fissarsi degli obiettivi. Così sul lavoro: fare carriera; in amore: costruirsi una famiglia; nel sociale: far parte di associazioni culturali, di volontariato, sportive, ecc.
Porsi degli obiettivi vuol dire lavorare “per”, servire un padrone, fare bene a tutti i costi per ricevere approvazione e raggiungere risultati. La felicità ha bisogno di “libertà” oltre che di semplicità. Essere inquadrati, percorrere dei binari prestabiliti, esercitare un ruolo sociale limita la realizzazione personale o, quanto meno, la vizia. Ma allora come funziona? Credo che una risposta possa essere felicemente trovata nella frase del Vangelo: «Il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato! Perciò il Figlio dell’uomo è signore anche del sabato» (Mc 2,23-28). Per riassumere è buono dare il meglio di sé, fin dove è nelle nostre possibilità personali e in rapporto agli eventi, a ciò che ci accade, senza curarci della perfezione e dei risultati. Sicuramente è buono investire le nostre energie e i nostri sforzi a 360 gradi: nel lavoro, negli affetti, con i figli, nei nostri interessi e nell’impegno sociale contemporaneamente, senza eleggere uno di questi aspetti in particolare. La realizzazione ha bisogno di pienezza e di totalità. La realizzazione vuole ricchezza di esperienze! Non essendo ossessionati dal risultato e dal giudizio questo diventa possibile. in che modo l’amore c’entra con la realizzazione? E questo è l’ultimo errore culturale che analizziamo oggi. Per amore, di solito, si intende una relazione di coppia o il rapporto con i figli. Invece l’amore è “l’energia” che noi esprimiamo quando, con entusiasmo, responsabilità e consapevolezza, agiamo nella nostra vita in tutto ciò che facciamo.
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