Ferri (PD): “E’ vergognoso fare campagna elettorale a discapito della salute pubblica”
“Con l’avvicinarsi dei grandi appuntamenti elettorali dei prossimi mesi, iniziano inesorabilmente a dilagare populismi e fake news con il solo scopo di estorcere volutamente voti a chi purtroppo non può analizzare date informazioni con spirito critico. Da medico ho ovviamente particolarmente a cuore la tematica delle vaccinazioni e, con il presente articolo, vorrei dire quanto segue a Lega e Movimento 5 stelle. Inizio dal presupposto che indubbiamente la pratica vaccinale rappresenta una delle più importanti scoperte scientifiche nella storia della medicina moderna ed ha contribuito in modo fondamentale ad incrementare la speranza di vita del genere umano, aiutando di fatto a salvare milioni di vite. In passato infatti, sino alla prima metà del 1900, la mortalità infantile si aggirava intorno al 25%, mentre oggi grazie a vaccini ed antibiotici la mortalità si è drasticamente ridotta sino ad arrivare al 3 per mille. Grazie alle vaccinazioni il genere umano ha potuto debellare piaghe come la peste, il vaiolo, la poliomielite ed altre malattie mortali. Purtroppo però negli ultimi anni si è volutamente alimentata la fobia correlata ad i vaccini, paura spesso radicata nella non conoscenza della medicina e cavalcata da “fanfaroni” come Wakefield, sostenuto tra l’altro dal movimento 5 stelle, che sulla falsa correlazione tra vaccini ed autismo stava cercando di fare business, ricordo che l’affermare i vaccini causino patologie come l’autismo è quanto di più falso si possa dire. La grave conseguenza di tutta questa paradossale situazione è una profonda sfiducia da parte della popolazione verso i vaccini e le cure mediche in genere, diffidenza insita per forza di cose anche in quella fetta di popolazione non propriamente vicina alle teorie complottistiche ma fuorviata dalla grande “bolla” creatasi intorno all’argomento, la cui conseguenza è una grave riduzione generale della copertura vaccinale. Tale riduzione ha determinato l’aumento di malattie ormai da anni sotto controllo tra cui un’espansione dei casi di morbillo in tutto il mondo. A tal proposito in Italia dal 2013, si è osservato un calo progressivo del ricorso a tutti i vaccini, con coperture vaccinali inferiori al 95%, soglia minima raccomandata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. A conseguenza di ciò, in Italia nel 2014 sono stati segnalati ben 1686 casi di morbillo, il numero più alto in Europa e ad oggi poi, sempre in Italia si sono verificati diversi casi straordinari di meningite, di cui alcuni mortali. Per tamponare questa grave situazione con il decreto n. 73/2017, convertito in legge n. 119/2017, si sono rese obbligatorie le vaccinazioni per i bambini da 0 a 16 anni, compresi i minori stranieri non accompagnati, rendendo queste requisito d’accesso necessario per le iscrizioni presso i servizi educativi per l’infanzia e le scuole dell’infanzia, ivi incluse quelle private non paritarie. Ad oggi si sono rese necessarie le vaccinazioni per: difterite, tetano, pertosse, poliomielite, epatite B, Haemophilus influenzae tipo B, morbillo, parotite, rosolia e varicella. Molteplici sono le motivazioni alla base della decisione di aumentare il numero di vaccinazioni obbligatorie. Tra queste spiccano la gravità delle malattie che si vogliono prevenire e la necessità di contrastare l’esitazione vaccinale, cioè il fenomeno che spinge molte persone a non far vaccinare i propri figli o a non vaccinare se stessi. Tendenza derivante e dalla paura associata ai presunti rischi di danni neurologici ed autismo legati alla somministrazione di vaccini, e nella bassa percezione dei rischi delle patologie dato che alcune di queste, gravi e pericolose, vengono considerate rare e scomparse (peraltro un risultato ottenuto grazie alle vaccinazioni). Tuttavia, gli agenti responsabili continuano a circolare e, in assenza di coperture vaccinali superiori al 95%, le malattie possono riemergere con conseguenze anche drammatiche, come è successo per morbillo in Italia e Romania e difterite in alcuni Paesi europei ed i primi a farne le spese sono purtroppo i bambini non vaccinati che corrono il rischio di contrarre malattie gravi. Specificato tutto ciò quindi, quanto affermato in questi giorni da Salvini, il quale crede che dieci vaccini obbligatori siano un rischio enorme, e da Di Maio che ritiene bastino solo 4 vaccini obbligatori mentre gli altri si possono somministrare in caso di bisogno, è vergognoso. A Salvini vorrei dire semplicemente che denunciare senza nozione medica alcuna la pericolosità associata a dieci vaccini è una bugia pericolosa che va contro il consenso scientifico di tutta la comunità medica mondiale, un’affermazione falsa che se creduta può far diminuire la copertura vaccinale causando malattie e morti. A Di Maio invece vorrei semplicemente ricordare che i vaccini servono a prevenire ed utilizzarli in caso di epidemie, è un’idea tanto intelligente quanto quella di usare il casco dopo un incidente. Non stupisce però la presa di posizione di Di maio, ricordo infatti la proposta di legge n. 2077 che il M5S presentò il 12 febbraio 2014 al fine di permettere il rifiuto da parte del personale della pubblica amministrazione, in virtù dei presunti collegamenti mai confermati dal mondo scientifico tra le vaccinazioni e malattie specifiche tra cui patologie tumorali, autismo ed allergie, oppure lo sproloquio di Beppe Grillo contro i vaccini durante il “Vaffa Day” dell’8 settembre 2007. A questi semplicemente chiederei di rispettare l’Art. 32 della costituzione italiana, il quale afferma “la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”, i vaccini infatti sono un intervento collettivo”.
Lo ha dichiarato Germano Ferri, Segretaria Pd Civitavecchia