Apprendo dai giornali che Civitavecchia si conferma anche per quest’anno il principale porto croceristico italiano, con previsione per il 2019 di circa 11 milioni e 500 mila passeggeri movimentati. Sinceramente tale notizia mi fa riflettere molto, soprattutto a fronte della difficile situazione lavorativa locale. E’ indubbio purtroppo che Civitavecchia sia ad ora, esclusivamente, la città che ospita il porto da cui però non ne trae alcun vantaggio se non le conseguenze date dall’inquinamento e dal traffico veicolare associato. Emblematica in questi giorni infatti la decisione presa dall’ASPD relativamente alla banchina 26, senza coinvolgere le imprese locali, la città e senza pensare minimamente alle implicazione che tale scelta potrà avere sull’occupazione locale. Tornando alla questione turistica, una movimentazione di persone così importante potrebbe essere una boccata d’ossigeno per il commercio locale ormai in crisi, in virtù dei tanti croceristi che all’approdo in porto decidono di non recarsi a Roma. Considerato il patrimonio artistico, culturale, paesaggistico e gastronomico del territorio a nord della capitale, sicuramente la nostra città potrebbe essere inserita in un piano turistico che coinvolga anche le città della Tuscia e che si ponga come alternativa a Roma. Per rendere possibile ciò però è necessario innanzitutto che la città torni ad essere attrattiva sia sotto il punto di vista del decoro urbano che, soprattutto, per le capacità attrattive e ricettive che la stessa può offrire. Tutto questo però necessita di una politica forte, la quale pensi realmente al bene della città, cosa di cui Civitavecchia ha ormai bisogno da tempo.
Germano Ferri
Segretario PD Civitavecchia