“Con le righe contro la sottoscritta si chiude un periodo buio per il Partito Democratico, nella speranza che non ne inizi un altro. In tre anni Enrico Leopardo non ha prodotto alcun risultato se non quello di avere un partito lacerato e lontano dalle reali problematiche delle persone.
La mia appartenenza all’area renziana non è mai stata messa in dubbio da nessuno a Roma, come pure la mia coerenza.
Ribadisco che la scelta di mettere un ragazzo che parlerà, data la sua totale inesperienza, per bocca di altri non ha nulla a che vedere con l’idea di rinnovamento sostenuta da Renzi e da me negli ultimi anni. Il rinnovamento lo si conquista sul campo, non è avere la medaglietta dei signori di turno per continuare a far gestire il partito dai soliti noti.
Il congresso nazionale si è già svolto e, grazie anche al mio contributo, è stato vinto a Civitavecchia da Matteo Renzi, nonostante il calo che nella nostra città si è percepito in termini percentuali a causa di scelte poco idonee sulla composizione della lista.
Oggi non esiste un’area Orlando strutturata e la mia scelta non è potuta non ricadere su una figura relativamente giovane nella vita politica cittadina come Dario Bertolo, perché ho sempre, nonostante la strumentalizzazione, sottolineato che il rinnovamento non deve essere anagrafico ma che ha un’esperienza tale da garantirgli un’autonomia che il ragazzo da lui sostenuto non avrà.
Rinnovo l’invito ai cittadini a venire a votare Domenica dalle 9 alle 19 e di votare liberamente, secondo coscienza, nella speranza di non essere etichettati come “avversari”, come “invidiosi” o altro perché il Partito Democratico è una grande comunità e il pluralismo è sintomo di vitalità e sarebbe bene ricordarlo sempre”.
Così Claudia Feuli, segretario dei Giovanni Democratici