Il Sindaco Pietro Tidei ed il dott.Flavio Enei hanno mostrato alla stampa ed ai visitatori lo splendido scenario di “Castrum Novum”.
Il sito archeologico, in continua evoluzione mostra risultati incredibili, frutto degli scavi condotti dall’equipe internazionale italo-francese che dal 2010 sta curando i lavoro nell’area urbana e nelle immediate adiacenze riportando in luce interessanti testimonianze dell’abitato e dei suoi monumenti. Il Dott. Flavio Enei, direttore del museo Civico di Santa Marinella concessionario degli scavi e gli archeologi soci del Gruppo Archeologico del Territorio Cerite, ha illustrato le importanti scoperte effettuate nell’area della città antica.
ENEI – I dati archeologici indicano che l’insediamento venne costruito dai romani su un leggero rilievo affacciato sul mare, sui resti di un precedente abitato etrusco che controllava la rada portuale con il punto di approdo a sud del Capo Linaro. Gli scavi dimostrano che anche prima degli etruschi il luogo risulta abitato nella preistoria, nell’età del bronzo, nel II millennio a.C. Lo scavo, coordinato direttore del Museo, in collaborazione con la Prof.ssa Sara Nardi e il Prof. Grégoire Poccardi delle Università francesi di Amiens e Lille 3, e con i ricercatori dell’Università della West Boemia, vede impegnati sul campo anche i volontari specializzati per i Beni Culturali del Gruppo Archeologico Cerite. Le attività di ricerca si svolgono sotto la supervisione della Dott.ssa Rossella Zaccagnini della Soprintendenza Archeologica. Grazie all’impegno di tante persone ed Enti dallo scorso anno sta tornando in luce l’impianto del castrum di epoca repubblicana con un tratto delle possenti mura di cinta, spesse circa 3 metri e lunghe oltre cento. A ridosso del muro sono stati ritrovati i resti degli alloggiamenti dei soldati che nel III secolo a.C., difendevano la città fortezza e controllavano un lungo tratto di costa. Sulla sommità del rilievo sono stati identificati i resti di un teatro avente una cavea di circa 25 metri e subito fuori dalle mura un’ampia piazza pavimentata in basoli di selce e calcare. Insomma, in così breve tempo, anche grazie ai risultati delle prospezioni magnetometriche e georadar, si sta ricostruendo l’impianto urbano e topografico originario di un’antica colonia romana della quale fino a poco tempo fa si sapeva ben poco. I ricercatori del Museo Civico e del Centro Studi Marittimi del Gruppo Archeologico hanno realizzato anche una planimetria completa degli enormi antichi impianti per l’allevamento di pesci e molluschi situati nel mare subito dinanzi alla città. Le strutture, oggi semisommerse si estendono per quasi 200 metri di lunghezza e risultano essere tra le più vaste e antiche del Mediterraneo. Numerose vasche di varie dimensioni formano un articolato complesso di peschiere protetto al largo da un lungo antemurale. Le vasche sono provviste di canali di adduzione dell’acqua oggi preziosi per lo studio dell’antico livello del mare che dall’epoca romana risulta essersi sollevato di circa 1,20 metri.
TIDEI- Un patrimonio che va assolutamente valorizzato e portato all’attenzione mondiale. Credo che sia un esempio unico di città fortificata, occasione per i visitatori e per il Comune che potrebbe trarre benefici dagli introiti derivanti da questo reperto archeologico.
Un grazie a tutta la comunità internazionale scientifica che sta lavorando, volontariamente in questo scavo. Speriamo di portarlo a termine rapidamente utilizzando i fondi europei . Daremo a questa comunità internazionale uno spazio nell’area militare di “Torre Chiaruccia” che l’Aeronautica Militare ci ha donato, per trovare quindi accoglienza in una location vicinissima allo scavo dove sorgerà la “Citta della Scienza”!
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