famiglia samy

E’ nato pochi giorni fa (esattamente nella notte tra il 30 novembre e il 1° dicembre) un maschietto di nome Samy, figlio di Samia e Alaa, due ragazzi siriani, scappati dalla bombe che hanno distrutto la loro casa e ucciso molti dei loro familiari. Madre e bambino sono stati amorevolmente assistiti dal personale del reparto Ginecologia del San Paolo e da una operatrice e una mediatrice di nazionalità siriana dello Sprar. Giovani, belli e pieni di voglia di ricominciare, Samy e Alaa sono venuti in Italia – nell’ambito del progetto SPRAR (Servizio Protezione Rifugiati e Richiedenti Asilo) – con una bambina di un anno e ora hanno avuto la gioia di far nascere il loro secondogenito a Civitavecchia.

“Questo bambino è figlio di tutti noi – affermano all’unisono gli operatori dello Sprar – e del comune di Santa Marinella, che da anni crede e rende possibile questo servizio, e di tutti i cittadini. E’ arrivato in Italia mentre era nel pancione della mamma e, ora che è nato, ci obbliga moralmente a lavorare affinché il suo futuro non sia come quello di tanti altri bambini siriani che ancora soffrono. Samy rappresenta una spinta enorme per noi e per tutta la comunità, che sarà sicuramente in grado di accoglierlo nel migliore dei modi. Piccolo e indifeso, simboleggia anche una nuova stella di pace e di luce per tutti noi, in primis per la sua famiglia che dopo tanto dolore ora vive una grande gioia, e poi per il mondo intero sperando che lui, come tanti altri bambini, non siano più costretti a dover fuggire, soffrire o morire. Noi, nel nostro piccolo – concludono gli operatori dello Sprar – cerchiamo con tutti i mezzi che abbiamo a disposizione di lavorare per costruire le basi per un futuro migliore. Oggi, con affetto e tanta soddisfazione, insieme al Comune di Santa Marinella, al Sindaco  Roberto Bacheca, all’Assessore Marcella Alfè e al responsabile del settore immigrazione, cominciamo facendo i più cari auguri a Samy e a tutta la sua famiglia, per questo nuovo inizio”.

Questo fiocco celeste rappresenta una tappa importante nella vita dello Sprar sul territorio, che ormai conta ben sette anni di vita. L’Arci Civitavecchia ne intuì l’importanza umana, sociale e politica, ed è poi grazie alla sensibilità e collaborazione delle amministrazioni di Santa Marinella e Tolfa che questo Servizio Protezione ha avuto attuazione concreta. L’Arci Civitavecchia gestisce dall’inizio il progetto Sprar per conto dei comuni di Santa Marinella e di Tolfa; ha cominciato con un piccolo numero di rifugiati che, negli anni a seguire, è aumentato grazie a vari progetti, come il progetto Resettlement che ha permesso l’arrivo di due nuclei famigliari direttamente dalla Siria.

Il progetto al momento conta in circa 40 beneficiari provenienti da vari paesi del mondo. In particolare dai paesi dell’Africa Subsahariana quali la Nigeria, la Guinea, la Costa d’Avorio, l’Eritrea, il Gambia, il Mali, il Senegal; oltre a paesi come il Marocco, l’Iran, l’Iraq e la Siria.

Ospita anche cinque nuclei famigliari con rispettivi figli, già inscritti nelle scuole del territorio. Lo Sprar ha lo scopo di inserire nel migliore dei modi i beneficiari all’interno del mondo lavorativo, fornendo loro l’assistenza in tutti i processi utili alla loro autonomia nei diversi settori che riguardano la vita quotidiana: dall’aspetto sanitario, a quello formativo, a quello legale. Con questo Servizio, gli ospiti del progetto si impegnano a seguire subito un corso di italiano (obbligatorio per tutti) per almeno dieci ore a settimana. Una volta acquisite le competenze di base, vengono proposti loro dei percorsi individuali di formazione e tirocinio che mirano alla reale integrazione.

L’obiettivo del progetto Sprar è di fornire ad ogni beneficiario gli strumenti che possano garantirgli una vita dignitosa in Italia o altrove, per poter costruire un futuro migliore lontano dalle sofferenze che lo hanno spinto ad abbandonare il proprio paese.

 

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