Sugli impianti di Civitavecchia incombe il 2025, data in cui è prevista l’uscita dal carbone, mentre su quelli di Montalto di Castro proseguono gli interventi di smantellamento con l’incertezza sui processi di riqualificazione. La situazione occupazionale di chi lavora in queste Centrali continua ad essere legata ai rinnovi delle gare d’appalto per i lavori di manutenzioni meccaniche e pulizie industriali o di scoibentazione, troppo spesso caratterizzati da necessità di risparmio anzichè dalla qualità del lavoro.
Gli impianti hanno bisogno di continui lavori di manutenzione e pulizia che non devono essere condizionati solo dalle richieste del mercato, come spesso sostenuto dalla Fiom-Cgil nei confronti di Enel; continuano gli interventi straordinari diurni e notturni, quando invece servirebbe una programmazione; continua il ricorso ad ammortizzatori sociali, che peraltro si stanno esaurendo, dopo le riduzioni previste dal Jobs act, strumenti diventati ormai quasi strutturali per fronteggiare da un lato le crisi e dall’altro i continui ribassi nell’aggiudicazione dei lavori.
Nei prossimi incontri con le associazioni industriali, le istituzioni locali ed Enel, bisognerà affrontare queste ed altre questioni, per trovare le soluzioni adeguate a rispondere alla crisi che i lavoratori di questo settore sopportano da anni, senza dimenticare che il 2025 è alle porte e che quindi è necessario iniziare a confrontarsi sulle prospettive sui processi futuri di riconversione, che dovranno salvaguardare tutti i posti di lavoro.
Ma ad oggi il futuro di un territorio complesso come l’Alto Lazio passerà dagli imminenti rinnovi dopo i quali auspichiamo che l’occupazione locale potrà uscirne rafforzata, in caso contrario la Fiom metterà in campo tutte le iniziative necessarie a salvaguardia dei posti di lavoro, dei salari e dei contratti aziendali e nazionali.