Fontana: «parliamo di rotatorie»
CIVITAVECCHIA – «Pur comprendendo ed apprezzando gli sforzi messi in campo dall’amministrazione comunale negli ultimi tempi, finalizzati alla regolamentazione di numerosi incroci stradali della Città, con l’intento di adeguarli a quelle che sono le ormai più che datate normative europee, mandando così in pensione i vetusti e costosi impianti semaforici rimanenti, non posso non esimermi dall’intervenire sull’argomento, tanto attuale, che in questi ultimi tempi ha riempito le pagine delle cronache locali e per il quale, quotidianamente, numerosi cittadini, si rivolgono al sottoscritto chiedendo lumi in proposito.
Veniamo al dunque. Rotatorie si, rotatorie no, sono piccole, sono strette, sono larghe, sono grosse, sono sperimentali, i conducenti delle auto non rallentano e/o non danno la precedenza e, così via; queste sono le osservazioni più frequenti dei cittadini.
Allora, di seguito, proverò a dare delle risposte, che come uso sempre dire, non pretendo certo siano la panacea e che per questo, possono essere prese parzialmente o totalmente in considerazione ed in questi casi ne sarei onorato, o addirittura, messe al bando perché chi le propone, viene considerato lo scemo di turno…..ciò detto, accetto di tutto, purché si prediliga e si collabori tutti insieme per raggiungere il fine prioritario e fondamentale, che è quello di garantire la sicurezza della circolazione stradale e di tutti gli utenti della strada.
Per iniziare, parto da un presupposto fondamentale e cioè, che nel Codice della Strada, che è legge speciale dello Stato, non esiste, o meglio, non è previsto nulla che possa essere definito sperimentale. Mi spiego meglio. Si può anche realizzare un’infrastruttura considerandola provvisoria, come nel caso di alcune rotatorie, che tuttavia auspico siano prima progettate al tavolino, le quali possono anche avere la necessità di una certo lasso temporale per la loro sperimentazione, che però a mio modestissimo parere, non dovrebbe essere infinito. Questo con il fine di studiarne eventuali imprevisti e di migliorarne così, o modificarne la forma, ad esempio rotonda oppure ellittica o, per stabilirne con più precisione, il suo corretto posizionamento nell’ambito della specifica intersezione stradale, ma vi è un fattore, di non poco conto da tenere attentamente in considerazione. Anche se provvisoria o sperimentale, conditio sine qua non, l’installazione, deve comunque essere dotata da subito, di tutta la segnaletica, sia orizzontale che verticale, quanto dei dispositivi rifrangenti vari, che devono essere assolutamente conforme a quanto previsto dal Codice e dal suo Regolamento di attuazione, evitando tra l’altro il permanere di altri segnali stradali conflittuali, come vecchi impianti semaforici, che potrebbero ingenerare confusione nell’utenza e rimuovendo al contempo, alcune isole di traffico rialzate o salvagenti che dir si voglia, ancora presenti e che occupano inutilmente preziosi spazi della carreggiata.
V’è da dire inoltre, che una volta messa a norma tutta la segnaletica, non ha importanza poi la dimensione o la forma dell’infrastruttura, che in taluni casi, come nella nostra Città, causa preesistenze architettoniche inamovibili, come fabbricati ed altro, deve essere necessariamente adattata al determinato incrocio.
Per quanto concerne la segnaletica orizzontale, prevista in una rotonda, tra le isole di traffico a raso o rialzate, le linee di mezzeria della strada e la segnaletica di dare precedenza, gli attraversamenti pedonali, rivestono un’importanza prioritaria per la sicurezza dei pedoni. Così come previsto, dovrebbero essere realizzati ad almeno cinque metri a monte della segnaletica orizzontale di dare precedenza e non come in alcuni casi, direttamente al centro della rotatoria, mettendo in questo caso a repentaglio la sicurezza dell’intera circolazione stradale, creando peraltro, anche pericolosi ed improvvisi rallentamenti. Con la previsione inoltre, di appositi inviti per la canalizzazione dei pedoni, mediante l’installazione di strutture adeguate, come ad esempio le transenne parapedonali, finalizzate al corretto raggiungimento delle strisce pedonali, impedendo alle persone che procedono a piedi, di attraversare nel bel mezzo della rotatoria.
Poi c’è la parte che interessa tutti gli utenti della strada e soprattutto i conducenti dei veicoli, che nell’approssimarsi ad un’intersezione stradale, in questo caso regolamentata per mezzo di una rotatoria, dovrebbero adottare tutte le cautele del caso, che purtroppo molti ancora forse non comprendono ed altri fanno finta di non capire. Diminuire la velocità del mezzo condotto, è la cosa primaria e fondamentale, come rispettare le regole della precedenza, che spesso su strade ritenute primarie, come la Mediana, non vengono osservate, così che la rotatoria viene impegnata a velocità più che sostenuta, senza invece concedere la precedenza a chi proviene dalla destra rispetto all’altro. Con l’occasione, è bene rammentare, che il veicolo che si trova già nell’anello di circolazione della rotatoria, ha la precedenza su tutti gli altri e che, azionare l’indicatore di direzione per cambiare la direzione di marcia, o per uscire dalla stessa rotonda, non farebbe certo male alla mano, posto che a tal proposito è bene dire che una circolare ministeriale, che non condivido assolutamente, in taluni casi, ne esonererebbe i conducenti dei veicoli.
Insomma, questo mio intervento, è volto sia agli uffici competenti, che pur comprendendo le ristrettezze economiche e le carenze di organici cui debbono far fronte quotidianamente, al più presto dovrebbero provvedere a mettere a norma almeno le nuove rotatorie, che a tutti gli utenti della strada, invitandoli al rispetto delle norme di comportamento basilari, pedoni compresi, che, essendo più vulnerabili rispetto alle altre categorie del Codice della Strada, dovrebbero prestare la massima attenzione nell’attraversare della sede stradale, rispettando la segnaletica ivi esistente, non indugiando nel valicarla e, una volta scesi da un autobus, buona norma sarebbe quella di non attraversare mai la strada davanti allo stesso, bensì sul suo retro, almeno per due fondamentali motivi. Il primo è perché l’autista del mezzo potrebbe ripartire, senza notare la presenza del pedone investendolo, specie se questo sia un bambino, che ovviamente è posizionato più in basso rispetto alla sua visuale ed il secondo, semplicemente perché, eventuali veicoli che potrebbero sorpassare l’autobus ancora fermo, (seppur questa manovra sia vietata nel centro cittadino), potrebbero anche in questo caso, investire il pedone che fuoriesce improvvisamente dalla sua parte anteriore. Mi sono dilungato forse troppo, ma l’argomento è davvero complesso. Vorrei concludere con il consigliare, di realizzare alcuni attraversamenti pedonali rialzati sulle strade considerate di maggiore scorrimento, quali la già citata Mediana, proprio in prossimità delle rotatorie, come quello realizzato all’altezza di via Martiri delle Fosse Ardeatine, così da costringere, anche fisicamente, quei conducenti dei veicoli che non vogliono comprendere, a ridurre forzosamente, l’andatura dei loro mezzi».
Il Delegato alla sicurezza stradale e decoro urbano per Fratelli d’Italia di Civitavecchia
Dr. Remo FONTANA