La raccolta firma prosegue e la città risponde. Dal comitato referendario si sottolinea che  “i cittadini si avvicinano ai banchetti, esprimendo essi stessi grandi perplessità sulla costruzione del crematorio. Abbiamo di fronte a noi una cittadinanza informata, con le idee chiare ma molto preoccupata per il futuro dell’ambiente. Una città già martoriata da anni di olii combustibili e carbone, su cui grava l’impatto del porto e quello, difficilmente valutabile, del centro chimico dell’esercito. I civitavecchiesi hanno, giustamente, paura per la loro salute”.

Facendo un rapido bilancio la risposta alla mobilitazione pro referendum è stata ottima e, nel giro di due settimane, i promotori intendono chiudere la raccolta delle firme ed arrivare alla fatidica quota duemila.

 

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