Acquisite le motivazioni alla base della richiesta di archiviazione avanzata dal sostituto procuratore Delio Spagnolo sulla costruzione dell’impianto. I comitati preparano l’opposizione: “L’amministrazione si assuma la responsabilità politica dell’impianto”. Nonostante la perizia del consulente, per la Procura non ci sono responsabilità penali. Grasso (La Svolta) invita il Sindaco ad un confronto pubblico
CIVITAVECCHIA – Infondatezza della notizia di reato e inidoneità degli elementi acquisiti nelle indagini preliminari a sostenere l’accusa in giudizio. C’è questo alla base della richiesta di archiviazione avanzata dal sostituto procuratore Delio Spagnolo per il caso relativo alla realizzazione del forno crematorio all’interno del cimitero nuovo di via Braccianese Claudia.
L’avvocato Daniele Barbieri – che sta assistendo le associazioni ‘‘In nome del popolo inquinato’’ e ‘‘Punton dei Rocchi’’ che a settembre 2016 presentarono un esposto in Procura – con le motivazioni della richiesta di archiviazione alla mano, è pronto a presentare nei prossimi giorni opposizione: sarà il giudice per le indagini preliminari a decidere che strada dovrà percorrere la vicenda. «Ho chiesto al nostro consulente, Ermanno Mencarelli – ha spiegato l’avvocato – di predisporre una relazione sintetica da allegare come controdeduzioni alla richiesta del magistrato che non sembra ravvedere le problematiche evidenziate dal suo stesso consultente tecnico». Secondo il magistrato, nonostante il consulente abbia ravvisato delle anomalie tra il piano cimiteriale vigente del Comune e il progetto definitivo dell’opera, non vi sono comunque problemi di carattere urbanistico tali da ravvisare eventuali responsabilità penali. Parla poi di un probabile errore incolpevole della giunta, che avrebbe confuso un mero parere favorevole della Sovrintendenza con l’autorizzazione paesaggistica. Ma una cosa, in maniera chiara, ha messo in evidenza il dottor Spagnolo, che è alla base proprio della sua richiesta di archiviazione: e cioè che ‘‘appare evidente anche a voler ritenere esistenti i vizi di procedura lamentati dai denuncianti, che l’interesse principale e assorbente perseguito dai soggetti che hanno condotto la procedura non può essere stato l’interesse pubblico e cioè la realizzazione di un’opera pubblica di rilevante entità ». Ma su questo aspetto non sono concordi né l’avvocato Barbieri, nè gli stessi comitati, che non vedono alcun interesse pubblico nella realizzazione dell’opera.
‘‘In nome del popolo inquinato’’ invita il sindaco Antonio Cozzolino ad un confronto pubblico, «in virtù delle motivazioni acquisite – hanno spiegato – per fare chiarezza ed informare la cittadinanza». Stessa richiesta avanzata anche dal leader della Svolta Massimiliano Grasso. «Leggendo le motivazioni relative alla richiesta di archiviazione – ha sottolineato – si resta ancora più perplessi, soprattutto se le stesse vengono confrontate con i quesiti posti al consulente per la redazione della perizia e con le risposte date al magistrato. Per questo, visto quanto dichiarato dal sindaco nei giorni scorsi, lo invito ad un confronto pubblico sull’intera vicenda del forno crematorio». Perché, come ribadito infine da Roberto Melchiorri di ‘‘Civitavecchia C’è’’, al di là dell’opposizione scontata, «siamo convinti del chiaro errore tecnico amministrativo alla base dell’opera e soprattutto – ha concluso – della chiara volontà di questa amministrazione di realizzare un forno crematorio. C’erano tanti errori per fermare il progetto, e non lo hanno fatto. Si assumano la responsabilità politica, e non solo, di questo forno».
fonte Civonline