L’avvocato Daniele Barbieri e l’architetto Ermanno Mencarelli, che stanno seguendo la vicenda “forno crematorio” per conto di Civitavecchia C’è, sottolineano l’importanza del contenuto della risposta della Regione all’esposto (VEDI IL DOCUMENTO), lamentando però con rammarico il silenzio invece di Palazzo del Pincio, che non ha risposto alle richieste di chiarimenti avanzate finora dai cittadini. Oltre ad aspetti di criticità sulla possibile irregolarità delle procedure seguite per l’aggiudicazione dell’appalto e per quanto riguarda la salvaguardia dell’ambiente dall’inquinamento, vengono segnalate anche possibili irregolarità per quanto riguarda la materia urbanistica-edilizia. In particolare è emerso che dal progetto preliminare a quello definitivo-esecutivo c’è stata una modifica sostanziale comprendente tra l’altro un incremento volumetrico essenzialmente posto nell’entroterra, adibito ad attività produttiva, quindi quantificabile ai fini edificatori. Nella risposta all’esposto di Civitavecchia C’è, viene poi evidenziato dalla Regione che i lavori di costruzione dell’impianto sarebbero iniziati senza la preventiva autorizzazione paesaggistica. Rilievi pesanti quelli fatti dalla Pisana, che chiede al dirigente dell’Area Urbanistica del Comune di fornire una relazione dettagliata sull’argomento e sull’esito del procedimento, e di presentare un verbale di sopralluogo sul sito interessato dall’esposto con allegata la documentazione fotografica con indicazione dei punti di ripresa che evidenziano lo stato di avanzamento dei lavori. Starà ora proprio al Comune presentare le proprie controdeduzioni ai rilievi mossi dalla Regione, che potrebbe anche archiviare il caso, ipotesi però difficile secondo l’associazione, considerando i rilievi fatti nella risposta all’esposto. Intanto l’avvocato Barbieri attende risposte anche dal Tar e dalla Procura della Repubblica in merito ai ricorsi presentati. E non è escluso che l’intervento della Regione possa accelerare i tempi.