L’impianto di via Braccianese Claudia era fermo da fine luglio per il raggiungimento, prima del termine, del limite massimo annuo di cremazioni. L’Altair ha avanzato una serie di richieste e proposte al Pincio che sta valutando carte e monitoraggi ambientali. La società: “Abbiamo programmato il lavoro in modo da evitare quanto accaduto nel 2019 e garantire il servizio”.
CIVITAVECCHIA – Ha ripreso l’attività il Tempio Crematorio. L’impianto di via Braccianese Claudia, infatti, dopo i cinque mesi di fermo dovuti al raggiungimento, prima del termine, del numero massimo di cremazioni annuali, ha iniziato a lavorare di nuovo. «A metà della prossima settimana – hanno spiegato dalla società Altair – riprenderemo a pino regime l’attività. Al momento abbiamo iniziato con alcune cremazioni seguite da manutentore e tecnici, considerata l’inattività, per evitare problemi». Nel frattempo gli uffici del Comune sono al lavoro per studiare le carte e, soprattutto, i monitoraggi ambientali, in modo da poter riorganizzare il servizio ed evitare soprattutto che i civitavecchiesi si trovino, come nel 2019, a non poter usufruire del servizio, costretti a recarsi presso gli altri impianti della regione, a partire da Viterbo, con un notevole aggravio di costi. E più volte, nei mesi passati, sindaco ed assessore, hanno sottolineato come non vi siano trattative o accordi in corso o deroghe sul numero di cremazioni. «Da parte nostra – hanno aggiunto da Altair – stiamo programmando l’attività in modo tale da evitare quanto accaduto lo scorso anno, e cioè fermarci dopo soli sette mesi. Quello che vogliamo è garantire un servizio di alto livello e abbiamo ben chiaro, al momento, il numero di cremazioni che contiamo di raggiungere nei dodici mesi del 2020». La società ha comunque avanzato una serie di richieste e proposte al Pincio. «Quando abbiamo fermato l’impianto – hanno concluso – pensavamo in una soluzione rapida, in virtù soprattutto dei valori delle emissioni registrati in continuo, il cui impatto è irrisorio rispetto al resto. Ad oggi attendiamo una decisione da parte del Pincio in merito alle nostre proposte ed il pronunciamento del Tar, dove è ancora pendente il ricorso».