“Fa sempre piacere quando un giovane si impegna nella politica, provando a portare avanti le sue idee e a promuovere un possibile cambiamento di rotta futuro.
Il piacere si trasforma invece in sorriso stupito quando quello stesso giovane prova ad argomentare le sue tesi tralasciando completamente quelli che sono gli elementi base del suo ragionamento.
Parla impropriamente di soldi chiesti ad Enel dimenticando, oltre alle critiche fatte dal suo partito a questa amministrazione proprio per non aver chiesto soldi al gruppo energetico, che l’ormai famoso piano di rientro chiesto (per modo di dire) dalla corte dei conti è dovuto anche a quei famosi 17 milioni iscritti impropriamente nella spesa corrente dall’amministrazione in cui lui era consigliere di maggioranza.
Continua parlando di soldi chiesti al porto “con esiti a dir poco impalpabili” dimenticando la sentenza del TAR che giudica quel famoso accordo valido e vigente nonostante le dichiarazioni del suo partito (“Adesso tutti hanno realizzato che la convenzione con l’Autorità Portuale non si poteva fare” conferenza stampa di SEL dicembre 2015)
Continua il suo lungo, troppo lungo, discorso parlando di tutto ma continuando a dimenticare il ben noto proverbio che cita “senza danari non si cantano messe”.
Dimentica che per anni la politica cittadina, compresa la sua amministrazione, ha nascosto sotto il tappeto una montagna di debiti, quelli che tecnicamente si chiamano debiti fuori bilncio.
Dimentica che per anni non sono state pagate forniture idriche, smaltimento rifiuti, che sono state fatte cause, poi perse, sul niente (vedi MAD o stadio del nuoto)… tutti soldi della città che sono dovuti andare a coprire i danni degli altri, gli stessi altri che per farsi “belli” con gli elettori spendevano con la coscienza che tanto il buffo l’avrebbe coperto qualcun altro.
Insomma ben venga l’impegno politico e la volontà di cambiamento, ma per favore costruitelo su basi concrete e non sui soliti slogan da campagna elettorale”.
Lo ha dichiarato Francesco Fortunato
Capogruppo M5S