“Sarà a causa del periodo feriale che distrae anche dai pericoli incombenti, ma stranamente non sembra destare interesse, e ancor meno preoccupazione, nella gran parte del panorama politico locale, la possibilità che nel nostro territorio venga realizzato un grande impianto di stoccaggio (messa in riserva – cod. R13) di balle di Combustibile Da Rifiuti, in grado di movimentare 60.000 ton,/ anno di rifiuti speciali, pari, tanto per avere una idea delle dimensioni, a tre volte circa la produzione di rifiuti urbani
del comprensorio.
A parte la presa di posizione quanto mai singolare, e a dir poco inquietante, del consigliere Grasso che ritiene un’occasione da non perdere per lo sviluppo cittadino un grande deposito di “monnezza“ contenuta in balle provenienti da “non si sa bene dove”, con l’immancabile via vai di mezzi di trasporto, le sole voci contrarie che abbiamo udito sono state quelle di Sinistra Italiana, del Consigliere Porrello e dell’Amministrazione Comunale. Per il resto silenzio e ambiguità.
Questo ci insospettisce ed allarma, anche perché è iniziata, con una prima riunione tenuta l’11 luglio scorso, la Conferenza di servizi cui hanno partecipato Regione, Città metropolitana e Comune di Civitavecchia, decisiva ai fini del rilascio dell’autorizzazione per l’impianto.
Il Comune si è dichiarato contrario, ma né la Regione né la Città metropolitana hanno manifestato posizioni in merito ed occorre raggiungere la maggioranza per respingere questo progetto.
Il Forum Ambientalista è intervenuto nel procedimento, evidenziando puntualmente le ragioni ambientali, sociali e sanitarie contro la fattibilità di questo impianto che, come si può facilmente osservare, costituirebbe una ulteriore insopportabile servitù ambientale nel nostro disastrato territorio a tempo indeterminato.
In particolare abbiamo ricordato che:
‒ il Comune di Civitavecchia si espresso più volte con atti deliberativi per il diniego all’utilizzo in qualsiasi modo del CDR-CSS sul territorio urbano. A tal proposito ci chiediamo perché i consiglieri che approvarono quegli atti oggi non si pronuncino apertamente;
‒ l’impianto si pone in contrasto con gli atti di pianificazione regionale in materia di rifiuti: l’esportazione di rifiuti viola il principio generale di prossimità ed autosufficienza, tanto più in assenza di impiantistica specifica;
‒ appare palese anche semplicemente per la tipologia di procedimento avviato dalla società richiedente, ovvero quello per autorizzare una qualsiasi attività produttiva, che si riscontri un’inammissibile sottovalutazione dell’impatto ambientale dell’attività e del traffico correlato.
Non è in definitiva ipotizzabile che una città già segnata da pesanti servitù ambientali con gravi effetti sulla salute della popolazione veda incrementare il flusso di rifiuti da trattare o da stoccare e sia trasformata in una piattaforma per il traffico di rifiuti.
Chiediamo, quindi, a Regione e Città metropolitana, come già fatto dal Comune, di esprimere in sede di conferenza di servizi parere negativo.
Facciamo appello, inoltre, ai rappresentanti istituzionali, alle forze politiche e sociali e alla cittadinanza affinché facciano sentire la propria voce e si mobilitino per respingere questo progetto utile solo a generare profitti per pochi promotori ma ambientalmente nocivo ed economicamente inutile per la comunità. Il silenzio, in casi come questi, non può che risultare assenso”.

Così Simona Ricotti per Forum Ambientalista

 

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