“C’è da restare allibiti davanti a certe letture che vengono date delle legittime proteste della popolazione per il tentativo di fare del porto un hotspot per immigrati. E se è comprensibile la frustrazione di qualcuno per quella che è una vittoria del centrodestra, è anche vero che per onestà intellettuale va ribadito che l’immigrazione non è questione di destra o di sinistra, ma un problema italiano ormai riconosciuto da tutto il mondo.
Al di là degli slogan, non c’è più posto e modo per garantire una adeguata accoglienza, su una terra dove lo stesso popolo italiano è stremato da una crisi economica ed occupazionale che ha rovinato milioni di famiglie ormai al limite della sopravvivenza. La soluzione è intervenire come Europa economicamente, creando le condizioni politiche affinché siano assicurate a chi è tentato di venire in Europa le condizioni di sopravvivenza. Nel proprio territorio come aveva fatto il Presidente Berlusconi nei suoi governi e come ha ripetuto il Presidente Tajani pochi giorni fa. Avere una tenda libica montata a Villa Borghese era molto meglio che avere una Nazione invasa da migliaia di tende: ora lo ammettono tutti.
In tutto questo, pensare prima agli Italiani attraverso delle politiche di sostegno e un reddito adeguato a quelle famiglie che oggi con un mutuo sulle spalle non ce la fanno ad arrivare al 20 del mese non è razzismo: è tenere alla propria Nazione, alla propria terra, come fanno la Francia, la Germania, l’Inghilterra, comunità che amano per prima la loro bandiera com’è normale che sia. Il vero rrazzismo è invece avere dei tornaconti nell’operazioni di ospitalità che conosciamo benissimo, a partire da quelle intercettazioni in cui un noto leader di cooperative, ultimamente un po’ in disgrazia, ammetteva che il business degli immigrati rende più della droga. L’abbiamo letto solo noi o anche quelli di sinistra?
Allora, basta ipocrisie e guardiamo in faccia la realtà: il Pd ha grandissime responsabilità di questo disastro, mentre il Movimento 5 Stelle è bifronte come sempre; in Europa fa di tutto, come ha puntualmente testimoniato l’eurodeputata Alessandra Mussolini, per far venire gli immigrati e nelle città dove è rappresentato si regola a corrente alternata: quando va di moda l’accoglienza offre la caserma De Carolis e aderisce allo Sprar, quando ci si accorge del disastro, si ingrana una frettolosa retromarcia. Facendo danno…
In tutto questo, i dimenticati sono i civitavecchiesi, ignorati dalla maggior parte della classe politica per qualche cambiale da pagare: acqua che da tre anni non arriva, uno dei più alti tassi di disoccupazione giovanile in Italia, una crisi edilizia da far spavento (qualcuno ricorda più come è fatto un titolo a costruire?), servizi fra i più cari d’Italia o meglio disservizi, e tanto altro. Qualcuno, chissà, se ne rende pure conto ma ha altri interessi, magari all’interno del sistema portuale dove si potrebbe magari guadagnare qualche soldo con l’arrivo di immigrati… In fondo mi pare di aver visto ieri persone che cantavano Bandiera Rossa da far venire i brividi alla stessa bandiera. La piazza d’altronde commentava, sentivamo parlare alcuni giovani, non legati a nessun movimento politico, parlare proprio di questo: erano schifati. Senza offesa per nessuno, s’intende: ma questa è la sinistra?
Il maggior problema della politica oggi è proprio la credibilità, ecco perché noi come Forza Italia Civitavecchia da quattro anni stiamo lavorando sul territorio e tra la gente, facendoci per questo qualche nemico. Magari facciamo qualche errore soprattutto di valutazione, ma saremo sempre per la buona politica, quella fatta per la comunità. Comunque cari miei la risposta ve l’ha data la piazza , il popolo: circa 500 persone che in un giorno si sono ritrovate per dire “no!”.
Per ultimo esprimo la nostra solidarietà a chi è stati colpito dall’incendio di domenica: stiamo cercando di vedere come aiutare le famiglie pesantemente coinvolte. Per noi la politica è rimboccarsi le maniche”.
Comunicato del coordinamento Forza Italia Civitavecchia