CIVITAVECCHIA – “A nome della intera comunità politica di Fratelli d’Italia di Civitavecchia non posso non stigmatizzare un grave episodio avvenuto giovedì 26 ottobre, di pomeriggio, nella sede del circolo territoriale “Giorgio Almirante” di Civitavecchia” dichiara il coordinatore locale di Fratelli d’Italia Paolo Iarlori.

Un balordo ha aggredito verbalmente e minacciato di morte un nostro storico militante e dirigente del Partito, l’amico Claudio La Camera, già consigliere comunale di Civitavecchia, che aveva appena aperto la sede del circolo e si trovava solo all’interno del circolo. Il vile aggressore ha dapprima inveito contro l’esponente di Fratelli d’Italia, e successivamente lo ha minacciato di morte, intimandogli di chiudere immediatamente la sede del Partito ed allontanarsi perché, a suo dire, i “fascisti” di Fratelli d’Italia dovrebbero sparire e non avrebbero il diritto di avere una sede nella nostra Città, in via Carducci, dove il balordo risiede.
“Si tratta di un atto gravissimo, di chiara matrice politica, essendo avvenuto all’interno di una sede di Partito e dichiaratamente animata da finalità politiche, perché l’aggressore ha deliberatamente voluto tentare di ostacolare la legittima, pacifica e libera attività politica di un Partito, in nome di un sedicente ed anacronistico antifascismo, del tutto fuori luogo ed ingiustificato. Un episodio che segue precedenti provocazioni della medesima matrice, con falci e martello e scritte offensive e minatorie realizzate con la vernice rossa in prossimità della entrata della sede o sulla serranda nei mesi scorsi”
“Questa volta si è superato ogni limite tollerabile – dichiara Iarlori – arrivando ad aggredire un nostro storico militante per tentare di impedire la nostra attività politica. Un gesto che fa riflettere, una aggressione di chiara matrice ideologica, frutto della costante predicazione di chi continua, a quasi ottant’anni dalla fine della Seconda Guerra mondiale e della dolorosa pagina della guerra civile, a propalare slogan ed idee che inneggiano all’odio ed alla divisione tra Italiani, in nome di quell’antifascismo militante postbellico con il quale, soprattutto, negli anni Settanta, si è cercato di impedire alla Destra nazionale di esistere e fare liberamente e democraticamente attività politica, ispirando aggressioni ignobili che hanno spezzato molte vite, nella maggior parte di giovani militanti destra, i cui carnefici sono rimasti impuniti”
“Esprimo solidarietà, a nome di Fratelli d’Italia di Civitavecchia, a Claudio La Camera per questa vile aggressione, avvenuta in pieno giorno e davanti a diversi testimoni, e ringrazio i Carabinieri per essere prontamente intervenuti, assicurando l’aggressore alla giustizia. Niente e nessuno potrà mai intimorire i nostri militanti, niente e nessuno potrà mai impedirci di tenere aperta ogni giorno la nostra sede; il nostro impegno politico al servizio della Città e della Nazione prosegue con la passione, con il coraggio e la coerenza che da sempre ci contraddistinguono, sempre pronti a confrontarci a testa alta e pacificamente con i nostri avversari, rifiutando ogni forma di violenza” conclude Paolo Iarlori.

“Ho rivissuto i momenti più bui della mia militanza giovanile, come quando, nel 1973, di ritorno da una manifestazione politica che si era tenuta a Roma, trovai ad attendermi alla stazione ferroviaria di Civitavecchia mia madre, perché, nel pomeriggio, mio fratello era stato aggredito dai comunisti durante un volantinaggio sotto la sede della nostra sezione del Movimento Sociale Italiano: i comunisti accerchiarono mio fratello e lo aggredirono, procurandogli la frattura della gamba” ricorda Claudio La Camera. “Non dobbiamo più permettere che l’odio e la violenza avvelenino il clima politico nella nostra Città” conclude Claudio La Camera.

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