Una frode milionaria da 18 milioni di euro scoperta dalla guardia di finanza di Roma, che ha eseguito 16 misure di custodia cautelare ai domiciliari. Secondo la Procura di Velletri, l’evasione veniva eseguita attraverso un giro di fatture false per evadere l’iva nella vendita di prodotti informatici. I movimenti finanziari venivano orchestrati da una casa popolare di Civitavecchia, dove risiedeva l’imprenditore mente del raggiro. Gli accertamenti avevano riguardato inizialmente una società di Ciampino che acquistava prodotti “hi-tech”. Successivamente i controlli si sono estesi “a macchia d’olio” portando alla scoperta di una miriade di società satellite intestate a prestanome, attive con il solo obiettivo di non pagare l’iva. Tali società servivano per addebitarsi il pagamento dell’iva che poi non versavano allo stato, con ovvi vantaggi fiscali per la società madre che a quel punto aveva la possibilità di rivendere a merce a prezzi ben più vantaggiosi rispetto alla concorrenza.Sulla base degli elementi raccolti dai militari, il Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Velletri ha disposto il sequestro preventivo di 5 immobili, di denaro contante, automezzi e quote societarie, per un totale di 1,5 milioni di euro.
Nel corso di una delle perquisizioni a casa dei 16 arrestati e dei 5 indagati, è stato anche scoperto un piccolo museo privato, costituito da 130 preziosi reperti di età etrusca, romano-imperiale e repubblicana, che sono ora in mostra al Museo Tuscolano di Frascati.