La Capitaneria ha tracciato il quadro del 2018 e dei primi sette mesi del 2019: due gli illeciti amministrativi rilevati ed altrettanti quelli penali. Oltre cinquemila le unità monitorate. Rimane alta l’attenzione della Guardia Costiera. Il comandante Leone: “Percorso più rassicurante rispetto agli anni passati. Condotte più attente e virtuose anche da parte degli armatori”
CIVITAVECCHIA – L’attenzione rimane sempre altissima, anche se i risultati confermano come la strada intrapresa negli ultimi anni sia giusta ed il lavoro di squadra messo in campo sia fondamentale per dare risposte importanti in termini di sicurezza e rispetto dell’ambiente. L’inquinamento navale è una delle criticità di un territorio, quello di Civitavecchia, particolarmente sofferente dal punto di vista ambientale. Ma rispetto agli anni passati qualcosa sembra si sia mosso. I dati elaborati dalla Capitaneria di porto tracciano un quadro «più rassicurante» come confermato dal comandante del porto, il capitano di vascello Vincenzo Leone. Per quanto riguarda il 2018 sono state 3542 le unità monitorate e 36 i prelievi bunker effettuati dagli uomini della Guardia Costiera che hanno poi inviato i campioni al laboratorio chimico per le analisi rispetto ai limiti di tenore di zolfo del carburante utilizzato. Non sono stati accertati illeciti penali, mentre soltanto due sono stati gli illeciti amministrativi rilevati e relativi, appunto, al superamento di limiti del tenore di zolfo; si è trattato di due sanzioni amministrative da 30mila euro l’una per violazione dell’articolo 295 del testo unico ambientale. Per quanto riguarda le attività di controllo sulle emissioni di fumi di scarico delle navi che hanno scalato il porto, invece, dal 1° gennaio al 19 luglio scorso, sono già stati effettuati 1688 monitoraggi ed otto prelievi bunker. Nessun illecito amministrativo rilevato, mentre sono state redatte due denunce penali a carico del comandante di una nave portacontenitori e l’altra nei confronti del comandante di una nave di linea, per aver causato una cospicua, eccessiva e prolungata emissioni di fumi di scarico durante le fasi preliminari di disormeggio. «Nel tempo quanto condotto dalla Capitaneria – ha spiegato il comandante Leone – con la puntuale, attenta ed auttorevole attività della magistratura, ha portato qualche risultato per un tema molto sentito dalla cittadinanza. Allo stesso tempo è cresciuta la sensibilità degli armatori, con navi sempre più in linea con le previsioni normative e con i comandanti di bordo e direttori di macchine che, anche su nostra indicazione per quanto riguarda l’approccio alle banchine, stanno portando avanti condotte sempre più virtuose ed attente, sforzando meno i motori in fase di manovra per abbattere l’impatto sull’atmosfera». Controllo, prevenzione e repressione, quindi, con una risposta in termini di atteggiamento ed investimento da parte degli armatori. C’è questo dietro i numeri dell’attività condotta quotidianamente dagli uomini del corpo e dietro il fumo nero che, spesso, viene segnalato dai cittadini. E l’invito del direttore marittimo è quello di continuare a segnalare. «Perché c’è ancora tanto da fare – ha concluso – l’attenzione rimane altissima e noi continuiamo nella nostra azione, forti anche dell’accordo volontario stipulato proprio a Civitavecchia, a testimonianza della volontà da parte di tutti di migliorare la situazione. La vigilanza c’è ma il percorso sembra più rassicurante rispetto agli anni passati».