“Il Biossido di Zolfo, cioè il tracciante delle emissioni inquinanti proveniente dalla Centrale a carbone Enel di Torrevaldaliga Nord e dei “fumaioli” delle navi da crociera che ormeggiano nel nostro Porto, cioè l’elemento considerato nella letteratura medica internazionale come il più pericoloso degli inquinanti atmosferici sembra scomparso, tant’è che la strumentazione di monitoraggio della qualità dell’aria, in carico ad Arpa Lazio, non lo rileva più. Fosse scomparso sul serio sarebbe un record. L’Assessore all’ Ambiente però sta anche battendo un altro primato: quello della raccolta differenziata. Ad oggi a livello nazionale, in alcune zone ancora per incapacità organizzative ed insensibilità ambientale, si preferisce conferire i rifiuti urbani in discarica piuttosto che differenziarli creando di conseguenza un grave danno all’ambiente ed alla comunità, sia dal punto di vista economico che per mancata creazione di nuovi posti di lavoro. Nella classifica di Ispra (Istituto superiore per la Protezione e la Ricerca ambientale) tra i comuni più virtuosi troviamo Trento con 78,9% di raccolta differenziata, Aosta con il 65,5%, Perugia 62,2%, Milano 57,6%. All’ultimo delle grandi città troviamo Palermo con il 7,2% e le Provincie di Enna e Trapani con percentuali analoghe. Oggi Civitavecchia, dati ISPRA alla mano, si piazza in classifica da quelle parti con il 7,84% di raccolta differenziata, 10,7 % per l’assessore Manuedda, risultando quindi agli ultimi posti nel suo comprensorio e nell’area metropolitana di Roma. Eppure l’Assessore ex-verde, il 17 novembre del 2014 aveva annunciato l’imminente avvio della campagna informativa. Il 1 ottobre del 2016 poi prometteva “entro un anno il Via della raccolta porta a porta”. Ad oggi, dopo ben tre anni e mezzo di governo, non si vede neanche l’ombra non solo della raccolta differenziata porta a porta, ma neanche della campagna informativa. Ovviamente questo pressappochismo grava sulle tasche dei cittadini già martoriati da una pressione fiscale locale esorbitante. E’ ormai acclarato che ad un aumento della percentuale di raccolta differenziata corrisponde proporzionalmente una diminuzione della tassa sui rifiuti. Le stime di Ispra prevedono che per un Comune dai 10 mila ai 50 mila abitanti il costo decresce da 197,89 a 124,07 euro/abitante per anno all’aumentare del livello di raccolta differenziata, per i comuni invece con una popolazione compresa tra i 50 mila ed i 150 mila abitanti risulta sempre che al crescere del livello di raccolta differenziata il costo scende da 204,12 a 172,95 euro/abitante per anno, si ricorda che Civitavecchia secondo dati ISTAT al 31 dicembre 2016 contava 52816 abitanti. Figuriamoci quindi quale potrebbe essere il risparmio per un abitante di Civitavecchia che parte da un misero 7,84%. Qualsiasi assessore di fronte ad una Caporetto del genere si sarebbe dimesso”.
Lo ha dichiarato Germano Ferri Segretario del PD di Civitavecchia