Guai a perdere di vista l’importanza strategica e occupazionale della filiera dell’automotive. È quanto sostiene il consigliere metropolitano Antonio Giammusso (Lega), che invita il governo a porre attenzione al comparto, nella difficile situazione geopolitica che va evolvendosi.

“Gli ultimi dati stanno inviando messaggi purtroppo molto chiari: il calo quasi del 30% del mercato auto (anno su anno) ci ha praticamente catapultato indietro nella storia ai volumi di mercato del 1967. Le stesse immatricolazioni sono in picchiata per un combinato disposto tra pandemia e guerra, che potrebbe far sentire i suoi effetti per molti anni. Gli effetti di questa situazione potrebbero essere particolarmente rilevanti nel territorio di Roma Capitale, storicamente uno dei più vivaci dell’intera nazione. È fondamentale quindi governare questo processo con gli strumenti più adatti: il mondo dell’auto sta vivendo un momento di eccezionale cambiamento, oltre 15 milioni di auto sono vecchie e da demolire e producono emissioni nocive. Il parco auto di intere nazioni è destinato a cambiare a ritmi importanti, non appena la crisi dei microchip e quella geopolitica lo consentiranno. L’elettrico dovrà sostituire quanto oggi funziona a fossili e ciò significa che ci sarà un boom importante di vendite: e nel territorio di Roma Capitale, Civitavecchia dovrà assumere un ruolo ancora più centrale in questo processo di cambiamento”, conclude Giammusso, Responsabile Politiche Portuali Lega Lazio.

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