In Italia sprechiamo ogni anno 5 milioni di tonnellate di cibo perfettamente edibile. Il fatto peggiore, che ci coinvolge tutti, è che noi consumatori abbiamo la responsabilità maggiore. Buttiamo nella spazzatura il 43% del totale del cibo sprecato, un’enormità. Se le istituzioni hanno la loro responsabilità, non possiamo dimenticarci le nostre.
Nelle nostre famiglie un tempo, quello in cui la guerra mondiale era lontana ma non abbastanza, ci si ricordava ancora di quando non era poi così scontato trovare il cibo in tavola. Un sentimento che vivaddio sembra non appartenerci più e per il quale è bene non provare nessun rimpianto.
È tuttavia innegabile che si sia passati, nel corso degli ultimi anni, da un eccesso all’altro: agli adulti, che siano o no genitori, sembra interessare sempre meno lo spreco del cibo. A fronte di una maggiore cultura alimentare, che spinge magari ad acquisti più consapevoli, ci si continua a scontrare con un’idea di sovrabbondanza e finto risparmio, veicolata soprattutto dalla grande distribuzione.
Il risultato di questo accumulo insensato è spesso costituito da dispense e frigoriferi stipati. Quello che resta di tanto spreco di risorse alimentari finisce molto spesso, nel sacco dell’umido.
Eppure il buono, pulito e giusto che sta alla base della filosofia Slow Food passa anche dal limitare gli sprechi, non solo in quanto schiaffi morali in un momento di crisi economica di livello internazionale, ma in quanto piccoli, medi, grandi esempi di insostenibilità ambientale.
La Condotta Slow Food “Costa della Maremma Laziale” è sempre in prima linea per combattere lo spreco alimentare. Infatti lo scorso anno, insieme alle associazioni di volontariato del territorio, ha tenuto due Convegni per parlare della nuova legge contro lo spreco alimentare e per sensibilizzare istituzioni e cittadini.
Siamo molto contenti che proprio in questi giorni, dedicati a questo tema, arrivino delle buone notizie.
Una ricerca del Ministero dell’Ambiente dice che gli italiani, in un anno, hanno dimezzato la quantità di avanzi gettati. Mentre la nuova legge ha facilitato la distribuzione delle eccedenze del 21%
Questa ricerca ci fa ben sperare che tra informazione e campagne di sensibilizzazione, i comportamenti comincino a cambiare.
Questo ci sprona a continuare su questa strada. Ci prendiamo l’impegno, con le altre Associazioni del territorio coinvolte, a far partire un primo progetto basato sulla legge contro lo spreco entro l’anno.
Vogliamo però, lanciare una sfida a tutte le famiglie per continuare a ridurre lo spreco. Un valido strumento pratico che vi consigliamo è il nuovo Libro edito da Slow Food “A tavola senza sprechi “.
È un ricettario davvero particolare e nasce dall’esigenza della riscoperta della sacralità del cibo. Vi aiuterà a districarvi in una materia (l’utilizzo degli scarti e/o degli avanzi) che è in parte vecchia come il mondo, in parte componente di una cucina vivace, palpitante, a volte persino innovativa che spazia dall’antipasto al dolce, dallo snack all’ammazzacaffè. Vi condurrà in un viaggio tra Nord e Sud Italia, ricette rare e altre talmente diffuse e comuni da non essere più considerate pietanze di recupero.

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