Le prossime ventiquattro ore saranno decisive per la nomina del nuovo governo cittadino. Gli equilibri, a caduta, ruotano attorno alle scelte di Lega e Forza Italia. Ai salviniani viene chiesto di indicare due donne. Intanto il primo consiglio comunale è stato convocato per giovedì 27
CIVITAVECCHIA – Giovedì 27 giugno. Questa è la data della partenza della consiliatura targata Ernesto Tedesco Sindaco. Sarà la prima volta in Aula Pucci per la maggioranza di centrodestra uscita dalle urne. Sarà la prima volta di Daniela Lucernoni e Enzo D’Antò all’opposizione dopo 5 anni di giunta (in compagnia di Elena D’Ambrosio) e sarà la prima volta per tantissimi consiglieri comunali: Giammusso, Pepe, D’Amico, Iacomelli, Boschini, Mari, Galizia, Serpa e Barbara La Rosa entreranno per la prima volta tra i banchi della Pucci. Per l’opposizione gli esordi saranno invece quelli di Carlo Tarantino e Marina de Angelis.
Non sarà la prima volta per gli esperti De Paolis, Frascarelli, Perello, Mecozzi, Cacciapuoti e Attig. E non lo sarà sicuramente per Piendibene (per lui l’ennesima consiliatura di opposizione), Di Gennaro, Scilipoti e Petrelli.
Ad aprire i lavori sarà il consigliere anziano Enzo d’Antò e molto probabilmente quel giorno sarà già schierata attorno al Sindaco la giunta comunale.
Le ultime ore sembrano essere state decisive per la quadratura del cerchio. Tedesco aveva dato come data ultima per l’accordo quella di sabato ma la fumata bianca ci potrebbe essere già domani.
Due donne dovrebbero rappresentare la Lega in giunta, due uomini Forza Italia, un uomo per la Lista Tedesco e una donna per Fratelli d’Italia e La Svolta oltre all’unico certo Massimiliano Grasso.
Per il resto dei nomi c’è ancora riserbo. Sicuri dovrebbero essere Roberto D’Ottavio e Sandro De Paolis per Forza Italia. L’uomo indicato dalla lista Tedesco dovrebbe essere Manuel Magliani. In dubbio tutti gli altri e tutto da definire ancora nella Lega, il partito dalle cui scelte, poi, a cascata, si potrebbero sbloccare le altre situazioni da definire, a partire dalle quote rosa: se infatti la Lega accettasse di indicare due donne, il resto del mosaico sarebbe di molto più semplice composizione. Altrimenti, lo stallo di questi giorni rischierebbe di protrarsi fino al punto da indurre il sindaco Tedesco a rompere gli indugi e procedere di propria iniziativa alla nomina di parte della giunta.