Il mio viaggio nel passato alla ricerca dei serial killer, continua con entusiasmo ed incessante incrementando le miei conoscenze ed il mio archivio. Certo, non è facile reperire notizie in rete, specie quando i fatti risalgono a molti anni addietro, e che vengono tramandati, per così dire di padre in figlio, tra storia e leggenda e da terre lontane. Ma, il motore che muove la mia ricerca sta proprio nel tentare di ricostruire i fatti, dei quali le notizie sono quasi sempre, molto limitate. La ricostruzione di vicende, che mi hanno portato a capire, che nel passato, a volte anche non molto lontano, il potente di turno, anche il piccolo nobile, aveva potere di vita e di morte sulle sue genti e sui suoi sudditi e magari solo per la presenza di alcune sue parafilie o psicopatie, nonché per “ammazzare” la semplice noia quotidiana di corte e dare seguito a quell’intrinseco potere di onnipotenza, uccideva in vari modi le sue vittime, rimanendo impunito, poiché, la legge del momento, valeva per gli altri, ma non per il regnante, per colui il quale tutto poteva ed al quale tutto era permesso.
Anche se la definizione serial killer, come già detto in più occasioni, è stata coniata nell’epoca moderna, e più precisamente, per la prima volta negli anni settanta del secolo scorso, dal profiler Robert Ressler, con il prevalente scopo di distinguere le particolari caratteristiche di chi uccide reiteratamente, adottando un particolare modus operandi e mostrando le così dette pause di raffreddamento nel tempo, tra un crimine e l’altro, a differenza di chi uccide ad esempio, anche numerose persone contemporaneamente, commettendo stragi. Ritengo necessario rammentare, quanto già detto nelle mie precedenti puntate, in particolare quando ho descritto con più accuratezza chi sono e cosa sono i serial killer. In proposito, viene considerato un serial killer, chi si rende responsabile di due o più omicidi, distanziati da pause di raffreddamento nel tempo, una sorta di sosta, più o meno lunga, tra un omicidio e l’altro, nella quale il criminale conduce una vita quasi sempre normalissima e da insospettabile, sia familiare che sociale.
Gli assassini seriali, così come definiti nella traduzione italiana, possono essere sia di sesso femminile che maschile, mostrando nel loro agire, caratteristiche quasi sempre proprie del sesso di appartenenza, che in molti casi, si sono rese fondamentali per gli investigatori, nel comprendere durante le indagini preliminari, quanto meno, il genere di appartenenza del criminale.
(segue nella prossima edizione)