GLI STUDENTI DELL’ALBERGHIERO DI LADISPOLI VISITANO L’AZIENDA AGRICOLA ‘ZANI’

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Un’azienda presente da quarant’anni nel territorio, conosciuta per la sua storia e per l’instancabile dedizione alla terra: venerdì 6 aprile Mara Zani ha accolto gli studenti dell’Istituto Alberghiero di Ladispoli, accompagnati dai loro docenti Prof.ssa Sara Leonardi, Prof. Antonio Costanzo, Prof.ssa Daniela Toscano e Prof.ssa Federica Sbrana. L’iniziativa rientra nel Progetto A.R.S.I.A.L. dal titolo “Sapere i sapori: scuola, azienda agrituristica e stampa insieme per la valorizzazione delle eccellenze gastronomiche laziali: il carciofo romanesco”.
Dopo i due seminari e il laboratorio, è stata la volta dell’uscita didattica: “Abbiamo voluto mettere gli studenti a contatto con una delle realtà produttive più importanti del territorio. – ha dichiarato la Prof.ssa Sara Leonardi, Docente di Economia e Gestione delle Aziende Ristorative e Fiduciaria dell’Istituto Alberghiero di Ladispoli – Le visite di istruzione hanno sempre un’importante valenza didattica e formativa, a maggior ragione all’interno di un Istituto Professionale, in cui l’apprendimento è per definizione legato alla dimensione del fare. La giornata di oggi rappresenta un’insostituibile occasione di conoscenza e di crescita”.

Mara Zani ha mostrato agli allievi l’area e le strutture dell’azienda fondata dal nonno Carlo, poi passata al padre Luciano e nata su uno dei lotti derivanti dalla Riforma fondiaria attuata dall’Ente Maremma a partire dal 1950: “Anni di esperienza nel settore – ha sottolineato – ci hanno consentito di raggiungere un elevato livello di specializzazione e una profonda conoscenza delle peculiarità di questo tipo di pianta. Il carciofo appartiene alla stessa famiglia delle margherite, le Asteraceae, tipica delle nazioni affacciate sul Mediterraneo. La pianta – ha spiegato – può raggiungere fino agli 1,5 metri d’altezza e si caratterizza per un rizoma sotterraneo, da cui nascono più fusti, accompagnati da foglie polimorfiche. La nostra azienda agricola è occupata per circa l’80% dalla coltivazione dei carciofi romaneschi. Il terreno ideale è quello a medio impasto, ben drenato. Il clima favorito è quello mediterraneo, mediamente asciutto, tipico della primavera oppure dell’autunno. Le temperature variano infatti da pochi gradi a un massimo di 25, anche se il picco della crescita avviene proprio in concomitanza con l’aumento del tepore atmosferico”. “La raccolta delle parti edibili è progressiva, ovvero avviene a più riprese, in base al grado di maturazione delle piante – ha proseguito Mara Zani – Per coltivazioni di una certa estensione, sempre a seconda della propria zona, la fase di raccolto può essere anche molto estesa”.
E’ importante, inoltre, liberare le piante da erbe infestanti e, a questo fine, Luciano Zani ha ideato, fatto progettare e  realizzare in Umbria, dalla ditta Spapperi, una macchina sarchiatrice ad hoc di nuova concezione. Mara Zani ha quindi mostrato agli allievi le modalità di pulitura del carciofo e di realizzazione di mazzi destinati alla commercializzazione.

L’Azienda ‘Zani’, interamente a gestione familiare, è specializzata nella coltivazione di carciofi e finocchi. A partire dal 2018 ha ampliato la propria produzione con la coltura degli asparagi e con un nuovo servizio di consegne a domicilio di verdure fresche. Ciò che la contraddistingue è un approccio eco-sistemico, rispettoso dei cicli naturali e sostenibile da un punto di vista ambientale ed economico. La filosofia della produzione e del consumo alla base dell’Azienda è quella della filiera corta. I vantaggi del km 0 sono molteplici. Si tratta, in buona sostanza, – è stato sottolineato durante la visita –  di un tipo di consumo che consente di riavvicinarsi alla natura, ritrovando i profumi e gli odori delle diverse stagioni e riscoprendo i sapori tipici dei prodotti che nascono e crescono in un determinato territorio. “Senza contare – ha concluso Mara Zani – che la filiera corta presenta un altro innegabile punto di forza. La nostra azienda è aperta alle visite di studenti e clienti: non c’è modo migliore per assicurare un pieno controllo sulla qualità del prodotto”.