L’educazione alla cittadinanza e alla legalità fa parte integrante – ormai – del curriculum scolastico di ogni allievo. A sancirlo ha provveduto una Legge, la n. 169 del 30 ottobre 2008, che esorta le scuole a dar vita ad azioni di sensibilizzazione e di formazione finalizzate all’acquisizione delle conoscenze e delle competenze relative a una ‘cittadinanza attiva e consapevole’. L’obiettivo è quello di comprendere il valore e il significato profondo delle regole e di quel sistema di diritti e doveri che presiede al buon funzionamento di ogni organizzazione sociale. “Nella nostra scuola puntiamo da sempre alla promozione dell’educazione alla cittadinanza – ha affermato la Dirigente Scolastica dell’Istituto Superiore ‘Giuseppe Di Vittorio di Ladispoli, Prof.ssa Vincenza La Rosa – I sistemi di istruzione e formazione svolgono un ruolo di straordinaria rilevanza nell’insegnare e trasmettere valori fondamentali quali il rispetto reciproco, la tolleranza, la promozione dell’inclusione e dell’uguaglianza. Ringraziamo dunque, in modo particolare, l’Arma dei carabinieri che anche quest’anno ci ha sostenuto nella nostra azione educativa, spiegando agi studenti l’importanza di un’autentica ‘cultura della legalità’ che deve permeare e ispirare ogni comportamento individuale e sociale”.
“La vera sfida educativa – ha aggiunto la Prof.ssa Rosa Torino, Docente di Diritto dell’Istituto Alberghiero di Ladispoli – risiede oggi nel riuscire a spiegare, non ad imporre, il significato profondo delle norme come strumenti di coesione sociale e di promozione della vita comunitaria. Si tratta di una battaglia civile che deve coinvolgere tutte le agenzie educative e tutti i soggetti istituzionali. Non possiamo agire da ‘solisti’, i monologhi non servono. E’ indispensabile, piuttosto, una ‘polifonia educativa e formativa’ che chiami in campo ogni individuo, facendo appello alla sua responsabilità di cittadino attivo e consapevole”.
E il 21 e 22 gennaio a spiegare agli allievi del ‘Di Vittorio’ le diverse attività dei vari reparti dell’Arma, sia a livello di repressione dei fenomeni di macro e microcriminalità, sia a livello preventivo, c’erano il Comandante della Stazione di Ladispoli Luogotenente carica speciale Umberto Polizzi e il Maresciallo Sara Venuti. I due relatori si sono soffermati su temi quali il bullismo, la violenza di genere, il contrasto al consumo e alla diffusione di sostanze stupefacenti, i crimini informatici, i fenomeni di devianza giovanile, i vari generi di comportamenti antisociali e illegali.
Corpo molto amato dai cittadini, i Carabinieri furono istituiti da Vittorio Emanuele I nel 1814 con il duplice scopo di tutelare la sicurezza pubblica e assicurare la difesa del Regno sabaudo. A primo Comandante dei Carabinieri fu designato il Generale di Armata Giuseppe Thaon di Revel di Sant’Andrea, che si avvalse della cooperazione del Colonnello Provana di Bussolino. Armati di carabina (da qui il nome), i Carabinieri erano capillarmente distribuiti sul territorio e fu proprio questo stretto contatto con la popolazione a decretare, nel tempo, il successo dell’Arma.
Nel Lazio, il Corpo dei Carabinieri arrivò nel 1870. Dalla sua istituzione ha attraversato e accompagnato tutti gli eventi storici del Paese: dal Risorgimento alle due guerre mondiali, dalla lotta antimafia alle missioni internazionali di oggi.