foto fare turismo

Il contributo del turismo al Pil italiano vale circa il 10,3% del totale (4,1% è la media dei Paesi OCSE). E la percentuale potrebbe essere molto più alta, considerando l’eccellenza della cultura enogastronomica del nostro Paese e il valore dei 51 siti patrimonio dell’Unesco presenti in Italia. Senza parlare delle prospettive occupazionali per i giovani: oltre il 50% delle risorse impiegate nel settore. Sarà per questo che anche l’edizione 2018 di “Fare Turismo”, al Salone delle Fontane dell’Eur, ha raggiunto numeri lusinghieri per visitatori, relatori ed espositori. Fra i presenti, anche gli studenti dell’Istituto Alberghiero di Ladispoli, accompagnati mercoledì 14 marzo dai docenti Prof.ssa Giovanna Albanese, Prof. Renato D’Aloia, Prof.ssa Sara Leonardi, Prof.ssa Floriana Marinzuli, Prof.ssa Carmen Piccolo, Prof. Donato Simone
“Si tratta di tre giorni imperdibili che offrono ai nostri studenti una panoramica completa su quello che è ora il loro settore di studio e diventerà, poi, la loro realtà occupazionale. – hanno affermato i docenti – La ventesima edizione di ‘Fare Turismo’ ha rappresentato dunque, come sempre, una preziosa opportunità di conoscenza e di confronto”.
Luogo di incontro per tutti coloro che già operano o desiderano lavorare nel turismo, la manifestazione assicura ogni anno (dal 2004) la più qualificata e rappresentativa partecipazione di Istituzioni, Associazioni Professionali ed Enti di formazione. Colloqui di lavoro e di orientamento, seminari di aggiornamento, convegni, incontri formali e informali: questo e molto altro fra gli stand della Fiera di Roma. Di particolare interesse per gli allievi dell’Alberghiero, la presentazione dell’offerta formativa post-diploma: sia quella accademica da parte delle Università (con le ormai molte Facoltà di Scienze del Turismo), sia quella degli ITS, realtà importantissime ma ancora, forse, poco note e poco diffuse sul territorio. Nati nel 2008, gli Istituti Tecnici Superiori (ITS) – è stato sottolineato – rappresentano una valida alternativa all’Università, per chi esce da un Professionale Alberghiero, e si basano dal punto di vista organizzativo su tutte le possibili forme di integrazione fra pubblico e privato: scuole, imprese, Agenzie di formazione, Istituzioni accademiche ed Enti locali. La durata dei corsi, articolati in semestri, è complessivamente pari a due anni (quattro semestri) per un totale di 1800/2000 ore. Per particolari figure può essere prevista anche una durata superiore, con percorsi di 6 semestri, istituiti dagli ITS in convenzione con le Università. La didattica prevede una parte di attività in laboratorio e tirocini obbligatori per almeno il 30% del monte orario complessivo, da svolgere anche all’estero. Il 50% dei docenti proviene dal mondo del lavoro e delle professioni e questo assicura un taglio didattico job oriented, per l’appunto più tecnico e meno accademico. Nel Lazio – è stato ricordato – gli ITS sono solo 7 e di questi uno è specificamente dedicato al turismo: l’ ITS per le Tecnologie Innovative per i Beni e le Attività Culturali, con sede a Roma.
Ma nel corso della ‘tre giorni’ dedicata al turismo sono state anche presentate le figure professionali emergenti e le start-up di successo del settore. Senza dimenticare le possibilità di entrare da subito nel mondo del lavoro, attraverso il ‘recruiting day’ dedicato alla selezione del personale che sarà impegnato nei villaggi turistici, già a partire dalla prossima estate.

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