Nella giornata di lunedì 5 giugno è venuta a far visita al Parco di Vulci una delegazione di ricercatori dell’INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare), accolta dal sindaco Sergio Caci e dal responsabile marketing di Fondazione Vulci, Emanuele Eutizi. Si tratta del secondo incontro in breve tempo, con l’obiettivo di stipulare una convenzione tra Fondazione e il prestigioso ente di ricerca che permetterà di mettere a disposizione del parco archeologico una vasta gamma di conoscenze scientifiche e di mezzi ad altissima tecnologia. Tre saranno i filoni della collaborazione. Il primo sarà trasformare il parco in un privilegiato punto di osservazione astronomica e di divulgazione scientifica. Sfruttando la peculiare caratteristica dell’incantato buio notturno di Vulci, privo di inquinamento luminoso, sarà possibile ammirare pianeti e stelle e organizzare eventi, laboratori e seminari in merito.
Da luglio, infatti, verrà posizionato, a cura dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, un planetario fruibile ai visitatori del parco per scoprire le stelle e il moto dei pianeti (Dalle ore 21 alle ore 24 a gruppi di 40 persone). Il secondo riguarderà la fruibilità e la sicurezza dei siti archeologici attraverso l’utilizzo di indagini diagnostiche che permettano di “anticipare” i lavori di scavo e, laddove ce ne siano le possibilità, di consentire la visita da remoto ad esperti e turisti di tombe ancora sigillate.
L’ultimo punto, probabilmente il più importante, riguarderà la sinergia con il laboratorio di restauro della Fondazione Vulci. Attraverso la rete CHNET, l’Istituto di Fisica Nucleare ha da anni avviato una fitta trama di collaborazioni con i più prestigiosi musei e centri di conservazione e restauro nazionali ed internazionali mettendo a disposizione oltre alle proprie competenze sulla fisica delle superfici e sulla fisica molecolare, mezzi di indagine ad avanzatissima tecnologia tra i quali acceleratori, scanner XRF e Tac.
«Siamo fiduciosi – dichiara il sindaco Sergio Caci – che con questa sinergia, unita alla partecipazione di aziende private, si possa accedere ai Por della Regione Lazio che prevedono finanziamenti per progetti legati alla ricerca e ai bandi europei sullo stessa tema».
«Dopo gli accordi con altri Comuni del territorio – aggiunge il presidente di Fondazione Vulci, Carmelo Messina – e le convenzioni con altri attori turistici quali Terme ed agriturismi, questa è l’ennesima conferma di una Fondazione viva, in crescita e volenterosa di valorizzare il parco in Italia e all’estero».
Nel frattempo Fondazione Vulci sta ampliando il proprio azionariato. Nel Consiglio generale di Fondazione sono infatti entrati il responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di Ischia di Castro, Andrea Marcoaldi, e il delegato alla cultura del Comune di Canino, Corrado Vaccarella. La loro nomina si inserisce nel contesto del programma di allargamento di Fondazione Vulci ai Comuni limitrofi.