Grasso fa il pieno all’aula Pucci
“Impegni per lo sviluppo”: proposte, idee ed iniziative per guardare avanti. «Mettiamo in campo una visione importante per un necessario salto di qualità».
CIVITAVECCHIA – (Civonline). È un Massimiliano Grasso soddisfatto quello che ha chiuso gli interventi che si sono susseguiti nel corso del convegno “Impegni per lo sviluppo. Progettiamo insieme la città del futuro” che si è svolto ieri pomeriggio in un’aula Pucci al completo. Il presidente dell’associazione politico culturale Civitavecchia 2030 ha sottolineato l’importanza di momenti di confronto del genere, mettendo insieme istituzioni, forze politiche, imprese, associazioni di categoria, «per avere una voce univoca del territorio». L’obiettivo è quello dichiarato ormai più volte che ha però oggi necessità di essere messo a sistema e concretizzato: quello cioè di un «salto di qualità che Civitavecchia merita e che è chiave di volta – ha sottolineato Grasso – per affrontare le sfide future, portando il territorio ad un livello più alto». D’altronde Civitavecchia è il porto di Roma: questo significa che è e deve rappresentare un hub strategico per l’alto Lazio, la Regione e l’Italia. Ecco quindi che serve una visione di ampio respiro, che dia soluzioni e indichi la strada giusta da seguire. Riprendendo quando diceva Einstein «dalle crisi nasce e c’è il vero progresso: dobbiamo sforzarci a questo, capire che quella che stiamo affrontando oggi – ha aggiunto – rappresenta un’opportunità da non perdere».
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E quindi ecco che si parla del polo delle energie rinnovabili, tema su cui si sta lavorando, «idrogeno, fotovoltaico, eolico offshore, enorme opportunità che va sfruttata». Proprio sull’eolico Grasso ha ricordato i «300 milioni di Enel di investimenti cancellati dalla precedente amministrazione. Enel – ha ribadito – deve essere un partner di sviluppo e di crescita per la città, che deve continuare ad investire su Civitavecchia. Nel frattempo, a quanto pare, dal Governo è arrivata la richiesta importante per oltre un terawatt di energia da produrre entro la fine dell’anno: quindi se oggi la centrale è ferma riprenderà a breve il lavoro». Quale il futuro dopo il phase out quindi? «Lo sviluppo passa da porto, dal retroporto, e qui serve cambio di passo per dotarci strumenti urbanistici per attrarre e dare risposte – ha aggiunto Grasso – rispetto ad altre realtà Civitavecchia è unicum per le sue potenzialità. Mettiamo in campo quindi una visione importante, facciamo un salto di mentalità su quello che possiamo essere. Sicuramente, in questo senso – ha concluso – da Fiumaretta e dall’area ex Italcementi partirà la vera trasformazione urbana di Civitavecchia. Occorre quindi ripartire per costruire insieme la città di domani». (Civonline).