“Su 45 inviti a gara neppure una azienda di Civitavecchia. Serve un protocollo d’intesa che impegni le stazioni appaltanti a tutelare le ditte del territorio”.
“In un momento di grave e prolungata crisi economica, in cui le istituzioni territoriali dovrebbero adoperarsi, ovviamente nei limiti di quanto previsto dalla legge, per supportare le imprese locali, ci troviamo invece di fronte ad una situazione in cui partono gare alle quali le aziende di Civitavecchia non vengono neppure invitate.
Dopo la questione Enel per gli interventi sui parchi (dove la prima gara, sebbene bandita in completa autonomia rispetto ai criteri con cui definire i singoli interventi e capitolati, che sono stati accorpati, almeno pare abbia visto coinvolgere imprese locali, come da noi auspicato), stavolta è il turno dell’Ater: 3 appalti per complessivi 1,9 milioni di euro per interventi di manutenzione ed efficientamento energetico di immobili a Civitavecchia. Invitate a partecipare 45 imprese: di cui nessuna di Civitavecchia o del comprensorio. Per l’esattezza: 14 di Roma, le altre di Pomezia, Palestrina, Zagarolo, Guardiagrele in provincia di Chieti, Sora, Grosseto, Todi, Montepulciano, Avezzano, Terni, Ardea, Monterotondo, Trevi, Colleferro, Scansano, Campagnano, Latina, Poggio Catino, Fossò (Verona), Artena, Gallinaro, Avigliano, fino ad arrivare proprio a un’impresa che evoca il paesino di Sgurgola, in provincia di Frosinone.
E’ evidente che trattandosi di manutenzioni per cui non servono né particolari qualifiche o requisiti, c’è qualcosa che non quadra. O tutte le imprese locali sono così disattente e superficiali da non essersi iscritte all’apposito elenco fornitori dell’Ater, oppure è inconcepibile che su 45 aziende invitate anche “dalla Sgurgola”, arrivando fino in Veneto, Basilicata, Abruzzo e altre regioni, non ci sia neppure UNA impresa locale che poteva essere interpellata dall’Ater.
Tanto più, e la cosa desta ancora più perplessità in questo contesto di crisi, che ai 3 inviti, delle 45 imprese, hanno risposto, rispettivamente solo 5, 3 e 5 ditte, tutte di Roma e provincia, tranne un paio.
Al commissario Antonio Passerelli, finora sempre attento alle istanze provenienti dal territorio, chiediamo maggiore trasparenza negli inviti alle gare dell’azienda pubblica che presiede e di vigilare ed intervenire affinché l’imprenditoria locale non venga penalizzata in questo modo.
La nostra proposta più ampia è quella di arrivare ad un protocollo d’intesa tra le maggiori stazioni appaltanti del territorio (Enel, Comune di Civitavecchia, AdSP, Asl Rm4, Ater) e le associazioni imprenditoriali sui rapporti con le imprese locali, anche dal punto di vista dell’informazione sul tipo di fabbisogni previsti per i vari interventi pianificati, con le relative certificazioni e qualifiche necessarie, e, per quanto possibile rispetto al Codice degli Appalti, la loro tutela sul piano della concorrenza, fin dalla predisposizione dei capitolati di appalto”.
Lo ha comunicato Massimiliano Grasso, Capogruppo La Svolta