Sulla questione invito la capogruppo Lucernoni ad un confronto pubblico.

Il M5S sul porta a porta continua a propinare bugie alla città, come già dimostrato in una recente intervista con la capogruppo Daniela Lucernoni, che invito a un confronto pubblico, dati alla mano, per smontare ogni balla che quotidianamente viene detta sui social o in ogni altra sede dai pentastellati.
Punto primo: la raccolta differenziata ha raggiunto i suoi picchi (circa il 69%) a luglio e, dopo i primi correttivi apportati con l’eliminazione del turno domenicale, a gennaio 2020. Quindi è falso che con l’amministrazione Tedesco si sia “tornati indietro”, anche per il semplice fatto che finora non è sostanzialmente cambiato nulla nella modalità di raccolta differenziata.
Sui lavoratori interinali: è falso che sotto l’amministrazione M5S ne fossero stati assunti circa 20. Con l’improvvisata partenza della zona 2, a giugno 2019, senza avere idea di quante persone servissero per svolgere il servizio di porta a porta su tutta la città, e senza che Csp avesse né gli uomini né i mezzi necessari, l’azienda fu costretta da subito a raddoppiare gli interinali stessi, ad oltre 40 unità a 38 ore di contratto. L’attuale amministrazione è arrivata a stabilizzare il servizio con complessivi 51 interinali con 24 ore di contratto, ad oggi riducendo ulteriormente i costi avvalendosi di 23 lavoratori in somministrazione in meno.
La bugia più grossa è che il porta a porta costi meno: a fronte di circa 800.000 euro di risparmi per il conferimento in discarica da parte del Comune, Csp ha dovuto sostenere quasi 3 milioni di costi in più.
E i riflessi sulla Tari si vedranno dal prossimo anno, essendo stata calcolata la tariffa del 2020 sulla base del piano dell’anno precedente che ancora non scontava i maggiori costi del porta a porta.
Sono dati di fatto che hanno portato a richiedere all’azienda un piano della raccolta differenziata sulla base del quale si deciderà quali metodi utilizzare in funzione delle caratteristiche dei vari quartieri cittadini.
Ogni decisione sarà assunta sulla base di una attenta analisi e valutazione fatta dai tecnici, anziché sulla scorta di imposizioni di carattere “ideologico” che hanno portato al disastro economico finanziario di una azienda che potrà essere salvata solo con una decisa inversione di rotta che questa amministrazione sta cercando di dare.
Infine il cambio di orario nei turni di lavoro è una scelta che spetta alla gestione aziendale: durante la fase 1 dell’emergenza Covid l’amministrazione aveva invitato ad eliminare il lavoro notturno in considerazione della possibilità di raccogliere i rifiuti anche di mattina non essendoci problemi di traffico, oggi si sta procedendo alla revisione dell’organizzazione non essendoci ancora sovrapposizione con le scuole. Per i cittadini non cambia nulla rispetto agli orari di conferimento e il Cda e in particolare la dottoressa Sanfelice di Bagnoli, che sta occupandosi di questo aspetto, avrà certamente considerato le variabili in gioco, assumendo la decisione migliore nell’interesse dei cittadini fruitori del servizio e dell’azienda, rispetto a quanto avveniva in precedenza quando – per loro stessa ammissione successiva – gli amministratori accettavano incondizionatamente ogni indicazione del socio, sebbene palesemente sconveniente per la società.
Massimiliano Grasso
Assessore alle Partecipate
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