Guardia Costiera. Ricci di mare: ora scattano anche le denunce penali
Nel corso del fine settimana appena trascorso, ennesima azione a contrasto della pesca di frodo dei ricci di mare nella zona di Santa Marinella.
Il personale della Capitaneria di porto di Civitavecchia, dopo una prima segnalazione sulla presenza di “movimenti sospetti” nella zona, ha effettuato una serie di appostamenti notturni con l’obiettivo di cogliere sul fatto i pescatori abusivi.
La costanza del personale della Guardia Costiera è stata premiata quando 3 soggetti, tutti provenienti da fuori regione, sono stati sorpresi con un quantitativo di 1.000 echinodermi pronti per essere smerciati sui mercati ittici.
La continuità delle azioni di prevenzione operate dalla Capitaneria stavolta ha esacerbato gli animi dei contravventori che, alla vista dei militari, hanno reagito violentemente, così da richiedere anche l’intervento di una pattuglia dei Carabinieri.
Scattata quindi anche la denuncia a piede libero per un soggetto particolarmente esagitato: resistenza, oltraggio e minacce a pubblico ufficiale i reati di cui dovrà rispondere all’Autorità giudiziaria di Civitavecchia.
Al sequestro degli esemplari, subito rigettati in mare per favorire il ripopolamento dell’ecosistema marino, ha fatto seguito l’elevazione di una sanzione pari a 4.000 euro, nonché la confisca del materiale utilizzato per l’illecita pesca.
La zona tra Civitavecchia e Santa Marinella è nota per essere ricca di echinodermi e per tale motivo di particolare pregio per il delicato equilibrio dell’ambiente marino e del relativo habitat. Recentemente la Regione Lazio l’ha classificata come area a tutela speciale per la pesca dei ricci di mare, e anche questa circostanza impone una necessaria ed intensa attività di vigilanza da parte della Guardia Costiera per contrastare l’abusivo esercizio di tale pesca.