Dislocata a Lampedusa dallo scorso 21 ottobre, ha fatto rientro ieri sera in porto la motovedetta della Guardia Costiera CP 305, al termine di oltre due mesi di intensa attività nel complesso scenario del Canale di Sicilia dove le operazioni di soccorso ai migranti, senza soluzione di continuità, proseguono con cadenza quotidiana anche durante il periodo invernale.
Come di consueto negli ultimi anni, la Capitaneria di porto di Civitavecchia ha quindi dato il suo contributo all’emergenza umanitaria in atto, e l’equipaggio della CP305 si è distinto per diverse operazioni di soccorso effettuate con condizioni meteomarine estremamente impegnative e temperature che richiedevano tempi di intervento minimi per raggiungere le centinaia di migranti che si avventuravano in mare con imbarcazioni pericolosamente sovraffollate ed ai limiti della galleggiabilità.
Inquadrata nell’ambito della 7a Squadriglia della Guardia Costiera di Lampedusa, la CP305 ha concluso le operazioni registrando, al termine di 62 giorni di attività, ben 2.138 miglia percorse, arrivando sovente fin al limite delle acque libiche.
Gli interventi di soccorso effettuati hanno consentito all’unità di salvare 926 migranti, tra cui diversi bambini e finanche neonati. Molti i volti e gli sguardi che l’equipaggio della motovedetta ha incrociato in questi mesi, volti spaventati ma anche felici e colmi di gratitudine nel momento in cui venivano presi a bordo e rifocillati, per poi essere condotti sulla terraferma.
Terminata la missione a Lampedusa, la CP305 torna ora ad affrontare le emergenze di soccorso e salvaguardia della vita umana in mare nelle acque del Compartimento Marittimo di Civitavecchia, con un rinnovato carico di soddisfazione ed orgoglio per i risultati ottenuti e per le tante vite strappate alla morte nelle acque del Mediterraneo.