I capigruppo di maggioranza: “bene Tedesco e Barbieri, alta l’attenzione su Csp”
Oggi è il giorno della soddisfazione, per come il Sindaco Tedesco e l’Amministrazione hanno condotto in porto la difficile assemblea di Csp. Rispetto a quanto era stato delineato alcuni mesi fa, attraverso un serio lavoro di valutazione capillare e di verifica attenta, è stato possibile ridurre sensibilmente, praticamente dimezzandola, la ricapitalizzazione.
Ma proprio questo studio approfondito, peraltro richiesto dal sindaco nell’assemblea dei soci del 16 dicembre (su cui nessuno prima di allora aveva posto l’attenzione), sviluppato nelle ultime settimane, ha condotto all’operazione magistralmente conclusasi con l’assemblea di ieri, con il determinante apporto del Sindaco e dell’Assessore alle Partecipate Daniele Barbieri, che ha saputo in poco tempo mettere in piedi un percorso che va nella direzione di garantire maggior risparmio, migliori servizi salvaguardando l’azienda e i posti di lavoro. In questo quadro di valutazione e attenzione si inserisce purtroppo la scoperta della vicenda dei servizi necroscopici, paradigmatica di quella antieconomicità che finisce sempre per ripercuotersi, direttamente o indirettamente, sui cittadini, sia in termini di maggiori costi che di peggiori servizi.
I fatti sono questi: il Sindaco nei giorni scorsi si è visto costretto, per scongiurare disdicevoli emergenze nei cimiteri comunali, a ricorrere a ben due ordinanze per chiedere a Csp di dare sepoltura alle salme in attesa dal mese di dicembre. Per tutta risposta Csp, titolare della gestione dei servizi cimiteriali, ha contattato aziende private per effettuare quei servizi necroscopici cui dovrebbe adempiere in proprio.
Se Csp ritiene di essere in grado di gestire servizi importanti per la comunità, ben venga. Se invece non è in grado, la procedura di incamerare servizi per poi farli svolgere da altri in cosiddetto “giusto affidamento” (questo sì diretto e sotto soglia) non rappresenta e non può in alcun modo rappresentare la regola, facendo cassa a scapito del socio unico per poi far trovare la comunità nell’emergenza.